News / Dalla rivista
I cittadini hanno il diritto di essere informati, ma oggi assistiamo a un continuo scontro fra esperti che non giungono mai ad accordarsi. Dobbiamo evitare di considerarci tutti competenti e sapere che scienza e ricerca sono cose diverse.

«Non c’è nulla di più potente di una buona storia», dice Tyrion Lannister subito dopo lo scontro finale di Game of Thrones. E accade sempre più spesso che le serie tv tocchino la questione del potere. Un’analisi da "House of Cards" a "The West Wing" e "Borgen".

Ridotto ad apparire come il braccio spirituale degli Stati e a offrire loro la sua garanzia morale, il cristianesimo si è trovato di fronte al rischio di una disfatta spirituale. Invece questa è l’occasione non per battersi il petto ma per rinnovarsi.

Con la messa in streaming è riemersa la rilevanza della “carne” per il cristianesimo. Senza rito, ci si è scoperti inadeguati: è mancata spesso la “parola sapiente”, quella che interpreta, consola, orienta, aiuta a stare con coscienza di fronte al tragico.

Nelle sue dimensioni commerciali, il mondo digitale è materialista, ma il bisogno di spiritualità non è affatto scomparso. Le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale possono essere una chance per la Chiesa.

Alla perenne ricerca della verità e delle sue aporie, il filosofo morto a gennaio non ha dato vita a un sistema chiuso, giungendo di recente a conclusioni vicine alla teologia. Senza irenismi o facili concordismi, forse va ripensata la condanna della Chiesa.

La rivoluzione digitale ha complicato il compito dell’educatore, ma forse si tratta di una falsa impressione. Di fronte al mare informatico della rete, occorre trovare bussole efficienti, capaci di orientarci nella selva dove tutto sembra uguale.

La città oggi è il centro della vita per milioni di persone, eppure molti si allontanano dal suo ritmo concitato per coltivare interiorità e silenzio. Ma cosa vuol dire ritirarsi dal mondo? Non certo disinteressarsene, ma custodirne le gemme più piccole, per farle fiorire.

Dagli Usa a Israele, dalla Norvegia alla Turchia, sono diversi i titoli che affrontano delicate questioni di geopolitica. Guardando Homeland o Fauda lo spettatore fa i conti con i lati oscuri della lotta al terrore, in un intreccio tra finzione e mondo reale.

Il nostro tempo è generato da una razionalità che non riconosce il mistero, ma senza la contemplazione dell’eterno non possiamo vivere. Qual è il futuro dell’uomo e della Terra?
