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In che modo celebrare i dieci anni di pontificato di Papa Francesco? Guardando al Giubileo del 2025, che potrebbe segnare la via della fede nel nuovo millennio, a partire dall’esperienza della misericordia di Dio.
ChatGPT presenta al grande pubblico l’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Che però non è così brava: occorre dar prova di maggiore intelligenza elaborando un giudizio critico su questa tecnologia.
L’evento nazional-popolare per eccellenza si reinventa ogni anno, raggiungendo ormai un profilo “istituzionale”. Ma senza mutare davvero natura: Sanremo cambia sempre, gattopardescamente, rimanendo uguale a se stesso.
Dopo un anno di guerra in Ucraina, una riflessione sullo stato russo, in cui sopravvive l’eredità di Lenin e Stalin: la religione della vittoria contro i nemici esterni, non importa quali. Come disse I. Ilyin, “Senza un nemico, non c’è più Russia”.
A 150 anni dalla nascita, Charles Péguy rimane una «strana figura», come ebbe a scrivere Prezzolini, capace di profonda coerenza e di limpida testimonianza cristiana, che ha avuto un grande influsso sulla cultura italiana.
La confessione presenta analogie e differenze con altre pratiche psicoterapeutiche, ma se ne differenzia per il richiamo «a concetti teistici o al sacro». La complessità e la ricchezza della confessione spirituale.
La guerra in Congo continua: il governo congolese, i ribelli, il governo ruandese si scambiano accuse, mentre cercano di controllare le vie di comunicazione e il passaggio delle ricchezze.
In vista della Giornata della Memoria, una riflessione sul significato e il senso della memoria e della commemorazione, per fare argine alla barbarie in cui siamo tentati di cadere.
La visione del futuro e la speranza che la anima, nelle parole scelte e commentate da tredici giovani, laureati nel 2021 all’Università Cattolica e vincitori del premio Gemelli.
Per che cosa lodare Dio, per che cosa ringraziare? Lo abbiamo chiesto a 10 docenti dell’Università Cattolica. «La terra, che, senza Dio, potrebbe cessare di essere un caos solo per essere un carcere, è in realtà il campo magnifico e doloroso, in cui si elabora il nostro destino eterno» (H. De Lubac, Natale 1943).