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Un racconto tessuto di sorriso, sofferenza e speranza, che rivolge uno sguardo teneramente ironico sull’avventura della vita. Da un testo teatrale scritto interamente da Giacomo Poretti e intitolato “Chiedimi se sono di turno”.

Ancora nuove considerazioni, dopo quelle uscite nel numero scorso, arricchiscono il dibattito suscitato dall'articolo di Roberto Righetto Editoria cattolica all'anno zero: pubblichiamo ora le risposte di Armando Torno, giornalista e scrittore, di Ilario Bertoletti, direttore di Morcelliana e Scuola editrice, di Giuseppe Caffulli, direttore di Terrasanta, di Giorgio Raccis, consigliere delegato del Consorzio editoria cattolica, di Marco Beck, scrittore e consulente editoriale, e dell'esperto di editoria Giuliano Vigini.

La vox populi è, per i poeti, una vox Dei? Alcune figure, come la Merini o Turoldo, sembrano suggerire che i poeti stiano meglio in compagnia del popolo dei lettori, piuttosto che dei critici.

Alle considerazioni di Roberto Righetto nell'articolo "Editoria cattolica all'anno zero" sono arrivate le prime reazioni: pubblichiamo qui le risposte di Guido Dotti, amministratore delegato delle Edizioni Qiqajon, di Lorenzo Fazzini, direttore dell'Editrice missionaria italiana, di Simone Bruno, direttore di San Paolo, di Alberto Dal Maso, caporedattore di Queriniana, di Cesare Cavalleri, direttore delle Edizioni Ares, e di Roberto Cicala, editore di Interlinea.

L’attività diplomatica della Santa Sede per trovare una soluzione alla situazione della Chiesa cattolica in Cina, frutto di decenni di guerra fredda, sta suscitando varie reazioni nel mondo cattolico.

Una situazione di crisi spaventosa dovuta a mancanza di visione e progettazione oltre che di incapacità manageriale. Troppa autoreferenzialità e presunzione hanno impedito di far fronte ai cambiamenti tecnologici. Una sfida che la Chiesa italiana non può non fare propria per rianimare la cultura religiosa del nostro Paese, senza privilegiare solo i nuovi media.

Tornare in se stessi e riscoprire l’infinito, oppure lasciarsi trascinare nel gorgo, nella cattività indotta dal totalitarismo digitale. La scelta è possibile solo tramite le pratiche che ci fanno riprendere contatto con noi stessi.

La condanna alla Lituania, per aver multato un'azienda che si è servita di Gesù e Maria sui manifesti pubblicitari, ha scatenato un dibattito più ampio. Don Giuliano Zanchi si chiede: che cosa offende Dio?

Ogni anno, al Festival si ripete lo stesso tormentone: “Metteremo la musica al centro”. Nel 2018 c’è un’icona della canzone italiana come direttore artistico. Però Sanremo rimane soprattutto uno show televisivo. Ma serve davvero che la musica sia la cosa più importante?

Se pensate che il web sia la soluzione per tutto, se non vi accorgete che le istituzioni e le persone hanno molto da dare, se non volete essere ridotti a bersagli per la pubblicità, leggete questo pezzo; chissà, poi potreste voler fare una bella passeggiata in piazza.
