Per il mondo della cultura choc totale o reset benefico?

Per il mondo della cultura choc totale o reset benefico?

12.05.2021

Cinema, teatro, musica, arte ed editoria: la pandemia ha quasi affossato un settore fondamentale per il nostro Paese ma spesso snobbato dalla politica. Cinque esperti analizzano la situazione cercando di delineare un futuro possibile a emergenza finita.

Film in sala e sempre più in casa

Di Massimo Scaglioni

La primavera sembra portare buone notizie per il cinema, ma le good news arrivano soprattutto dagli Stati Uniti. Con l’inizio di marzo 2021, in alcune città – New York in primis le sale cinematografiche hanno riaperto i battenti, e i cittadini delle grandi metropoli, abituati a una straordinaria varietà di proposte – in termini di sale storiche e film indie, oltre che di multisale e blockbuster –, hanno iniziato lentamente a tornare davanti al grande schermo, anche grazie a protocolli ferrei circa la prenotazione dei posti (che era già un’abitudine consolidata in epoca pre-Covid), il distanziamento, l’uso delle mascherine… E, ancor più significativamente, grazie alla progressiva incidenza dei vaccini sulla popolazione, con una campagna che con la presidenza di Joe Biden ha ingranato una marcia che mira a importanti risultati in termini di copertura in tempi brevi. Situazione piuttosto diversa in Italia, dove la possibilità di riaprire le sale (che era prevista nelle cosiddette “zone gialle” per la fine di marzo) si deve scontrare con un quadro ancora pesante di diffusione dell’epidemia e una campagna vaccinale di massa avviata più tardi rispetto agli Usa.

L’industria del cinema – come più in generale quella dello spettacolo dal vivo – esce a pezzi da più di un anno segnato dalla pandemia. Basti ricordare qualche numero del 2020. Nel solo Nordamerica, si è registrato un calo dell’80% dei ricavi al box office, in comparazione con quelli del 2019: incassi per solamente 2,2 miliardi di dollari, raccolti soprattutto nei primi tre mesi del 2020, con una perdita di 9,19 miliardi, secondo quanto stimato da Comscore (il 2019 era stato un anno record: 11,39 miliardi di dollari al botteghino domestico, anche grazie a titoli di blockbuster come Avengers: Endgame, Il re leone e Spider-Man: Far From Home).

Nell’anno, il box office globale ha perso invece il 71%, per un totale di 12,4 miliardi di dollari (a fronte del record di 42,5 miliardi nel 2019). Per la prima volta, la Cina (che è uscita presto e bene dalla pandemia che là si era originata) nel 2020 è diventata il primo mercato cinematografico al mondo. Anche i film che sono usciti in sala durante l’anno – soprattutto in estate, quando la situazione sanitaria sembrava progressivamente migliorare – si sono dovuti accontentare di presenze limitate e incassi lontani dall’eccellenza (si pensi, per esempio, a Tenet, di Christopher Nolan, che si è fermato a 362 milioni di dollari sul mercato globale, poco per un blockbuster “d’autore” costato almeno 200 milioni).

La situazione nazionale rispecchia, nell’anno orribile 2020, quella globale. Una perdita di incassi e di presenze superiore al 70%, secondo i dati pubblicati da Cinetel: poco più di 182 milioni di euro al box office complessivo, con 277 film in meno distribuiti in sala rispetto all’anno prima. Il dato è ricavato soprattutto in base ai primi mesi dell’anno, con gli ottimi incassi – fra gennaio e febbraio – di commedie popolari come Tolo Tolo (campione al botteghino, come i precedenti film con Checco Zalone), Me contro te. Il film e Odio l’estate, e dalla “coda” dei film di Natale.

Al di là delle situazioni dei diversi Paesi – e della crisi che ognuno di questi, analogamente, ha dovuto affrontare – per il mondo occidentale risuonano le stesse, pressanti domande: si tornerà mai nelle sale in modi simili a come accadeva nell’era pre-Covid? O siamo destinati a fruire prevalentemente di film attraverso le piattaforme di streaming, gestite dai grandi colossi globali, ma anche tramite i servizi on demand nazionali se non, più tradizionalmente, attraverso la tv, pay e free?

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M. Scaglioni, A. Oliva, G. Sibilla, N. Righi, P. Di Giampaolo

 
Per il mondo della cultura choc totale o reset benefico?
Autore: Massimo Scaglioni, Alberto Oliva, Gianni Sibilla, Nadia Righi, Paola Di Giampaolo
Formato: Articolo
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