Monica Maggioni: In difesa delle terre di confine
![]() In difesa delle terre di confine: la sfida del Mediterraneo
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autori: | Monica Maggioni |
formato: | Articolo |
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Chi arriva a Tirana trova una città in marcia, piena di energia. Eppure, per rispondere alle speranze di donne e uomini giovani che inaugurano l’anno accademico e preparano il futuro di questo Paese, è necessario cominciare il racconto con un’immagine che appartiene al passato, e al cuore della letteratura albanese.
C’è una città sotto assedio. Una fortezza antica che resiste grazie a una fonte d’acqua segreta. Ma questa fonte d’acqua è in pericolo e il nemico, con uno stratagemma, si prepara a prosciugare la fonte e conquistare la città. È facile riconoscere le parole di un vostro – e nostro – romanziere, Ismail Kadaré.
Non importano il nome o il luogo; questa città può essere in molti luoghi – da New York a Parigi, da Kos fino a Mosul; l’immagine dell’assedio invece, oggi è più che mai vera.
Sono innumerevoli i valori sotto assedio. Ma il primo tra tutti è la convivenza tra le persone. La capacità di mettere in comune le ricchezze e le differenze tra popoli, gruppi sociali e religiosi. Quando questa capacità va in crisi, la sicurezza della nostra quotidianità è a rischio.
Ci sono un prima e un dopo nella storia contemporanea della coabitazione tra popoli e religioni. E lo spartiacque è la distruzione delle Torri Gemelle, le fortezze dell’economia occidentale. Nel 2015 vengono colpiti i redattori di una rivista satirica, a Parigi, e con loro la libertà di espressione su cui si fonda la nostra cultura. Poi, sempre a Parigi, i terroristi fanno strage tra i figli dell’Europa e del mondo: i giovani uccisi al Bataclan sono studenti, universitari, ricercatori, provengono da Paesi e culture diverse, appartengono a religioni diverse. Uccidendo loro, i terroristi colpiscono gli uomini e le donne che mescolano le idee e le culture, che parlano la lingua del dialogo e del confronto; fermando queste voci pensano – per tornare all’immagine di Kadarè – di prosciugare la sorgente che mantiene in vita la comunità.
Questa comunità è la fortezza sotto assedio. Non è un castello chiuso e arroccato dentro la propria identità: è al contrario la piazza degli scambi, dove il viaggiatore è benvenuto, dove ogni cittadino ha il diritto di portare liberamente le proprie merci, e i propri costumi, le lingue e le religioni.
Scarica e leggi l'articolo completo.
Monica Maggioni, giornalista, ha lavorato per molti anni al Tg1. Dal 10 gennaio 2013 ha diretto Rainews24 e Televideo (ad interim) fino al 14 giugno 2013, per poi continuare a dirigere la redazione unificata nata dalla fusione delle due testate. Successivamente, dal 1º dicembre 2013 fi no all’8 agosto 2015, ha assunto la responsabilità della struttura Rai News. Dal 5 agosto 2015 è presidente della Rai. Questo testo è la prolusione letta il 1° dicembre 2015 in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana.
C’è una città sotto assedio. Una fortezza antica che resiste grazie a una fonte d’acqua segreta. Ma questa fonte d’acqua è in pericolo e il nemico, con uno stratagemma, si prepara a prosciugare la fonte e conquistare la città. È facile riconoscere le parole di un vostro – e nostro – romanziere, Ismail Kadaré.
Non importano il nome o il luogo; questa città può essere in molti luoghi – da New York a Parigi, da Kos fino a Mosul; l’immagine dell’assedio invece, oggi è più che mai vera.
Sono innumerevoli i valori sotto assedio. Ma il primo tra tutti è la convivenza tra le persone. La capacità di mettere in comune le ricchezze e le differenze tra popoli, gruppi sociali e religiosi. Quando questa capacità va in crisi, la sicurezza della nostra quotidianità è a rischio.
Ci sono un prima e un dopo nella storia contemporanea della coabitazione tra popoli e religioni. E lo spartiacque è la distruzione delle Torri Gemelle, le fortezze dell’economia occidentale. Nel 2015 vengono colpiti i redattori di una rivista satirica, a Parigi, e con loro la libertà di espressione su cui si fonda la nostra cultura. Poi, sempre a Parigi, i terroristi fanno strage tra i figli dell’Europa e del mondo: i giovani uccisi al Bataclan sono studenti, universitari, ricercatori, provengono da Paesi e culture diverse, appartengono a religioni diverse. Uccidendo loro, i terroristi colpiscono gli uomini e le donne che mescolano le idee e le culture, che parlano la lingua del dialogo e del confronto; fermando queste voci pensano – per tornare all’immagine di Kadarè – di prosciugare la sorgente che mantiene in vita la comunità.
Questa comunità è la fortezza sotto assedio. Non è un castello chiuso e arroccato dentro la propria identità: è al contrario la piazza degli scambi, dove il viaggiatore è benvenuto, dove ogni cittadino ha il diritto di portare liberamente le proprie merci, e i propri costumi, le lingue e le religioni.
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Monica Maggioni, giornalista, ha lavorato per molti anni al Tg1. Dal 10 gennaio 2013 ha diretto Rainews24 e Televideo (ad interim) fino al 14 giugno 2013, per poi continuare a dirigere la redazione unificata nata dalla fusione delle due testate. Successivamente, dal 1º dicembre 2013 fi no all’8 agosto 2015, ha assunto la responsabilità della struttura Rai News. Dal 5 agosto 2015 è presidente della Rai. Questo testo è la prolusione letta il 1° dicembre 2015 in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana.
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