Europa e profughi per Affinati e Rigoni Stern
![]() Europa, guerra, redenzione: in viaggio tra due secoli
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autori: | Eraldo Affinati, Mario Rigoni Stern |
formato: | Articolo |
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Il rifiuto crescente dell’Europa, e della Mitteleuropa in particolare, verso i profughi e gli immigrati provenienti dal Medio Oriente in guerra, richiama alla mente un dialogo tra Eraldo Affinati e Mario Rigoni Stern comparso su "Vita e pensiero" nel 2005. Il confronto fra i due scrittori si intitolava Europa, guerra, redenzione: in viaggio tra due secoli e prendeva spunto dai 60 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale e dai 90 anni dall’attentato di Sarajevo che avrebbe dato il via alla prima guerra mondiale.
Per il grande autore di Asiago, scomparso tre anni fa, sopravvissuto alla deportazione nei lager e testimone della tragedia della campagna di Russia, da lui stesso immortalata nel romanzo Il sergente della neve, il Vecchio Continente ha perso “la misura umana”. Così si esprimeva: “Abbiamo guadagnato un’Europa senza confini che ci dobbiamo ancora meritare, dal Mediterraneo al Baltico. Gli stati che prima si combattevano ora hanno una moneta unica, ma sarebbe arrivato il momento di riconoscere nostra anche un’unità morale. Se andiamo a zappare nei millenni, ci scopriremo figli del Centro Africa: dirci siciliani o padani è ridicolo. Al mondo siamo tutti compaesani”.
Frasi condivise dal suo interlocutore, che da sempre nel suo impegno di scrittore e insegnante testimonia concretamente la sua apertura all’altro, come dimostra anche il suo ultimo libro L'uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani (Mondadori), fra l’altro da poco candidato al premio Strega. Un viaggio in cui insegue la figura del priore di Barbiana e il suo modello di scuola cercandone l’eredità spirituale nelle contrade del mondo. Affinati ha anche dato vita all’iniziativa “Penny Wirton”, una scuola di lingua italiana per stranieri in cui lui stesso e altri docenti insegnano gratuitamente l’italiano agli immigrati (info:www.eraldoaffinati.it). La scuola ha da poco aperto anche a Milano grazie alla scrittrice Laura Bosio, dopo un’esperienza di alcuni anni a Roma fra non poche difficoltà, fra cui quella di trovare nella capitale una sede spesso rifiutata proprio da quelle parrocchie e ordini religiosi che papa Francesco ha esortato più volte ad aprire le porte verso i bisognosi.
Sempre nel dialogo apparso su "Vita e pensiero" (n. 5-2005), Rigoni Stern così rispondeva alla domanda sul libro più memorabile che avesse letto: “Il Vangelo di Giovanni. Lo lessi nel lager, con la fame, il freddo e i pidocchi. Mi sembrò tutto chiarissimo. Perché i teologi e gli esegeti ne discutono tanto?”:
Roberto Righetto
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