Martini: Nell'ottavo centenario della nascita di San Francesco
![]() Nell'ottavo centenario della nascita di San Francesco
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autori: | Carlo Maria Martini |
formato: | Articolo |
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Nel libro I fioretti di san Francesco si legge che un giorno frate Masseo, uno dei primi compagni del Poverello, rivolse al santo questa domanda: «Perché a te tutto il mondo viene dietro?». A distanza di otto secoli dalla nascita di san Francesco, questa domanda conserva la sua attualità. Appare, anzi, più giustificata oggi che allora, giustificata in particolare per noi, per questa celebrazione milanese. Che cosa significa infatti celebrare l’ottavo centenario della nascita di san Francesco d’Assisi nella città e nella diocesi di Milano? Significa, mi pare, prima di tutto rendersi conto che, pur nelle risonanze trovate subito dal santo e dalle sue opere nella nostra città, san Francesco non sembra appartenere ai modelli tradizionali della santità milanese e lombarda. Significa misurare la distanza che ci separa da lui nella mentalità e nel costume. Punto di riferimento per una concezione cristiana della vita nella nostra gente è una fi gura come quella di sant’Ambrogio, uomo di governo, di cultura, amministratore prudente ed esperto, costruttore zelante di templi e di comunità; o una fi gura come quella di san Carlo Borromeo, organizzatore infaticabile, restauratore del tessuto della vita cristiana nel territorio. San Francesco dà impressione di un santo più “meridionale”, legato più al sole, alla natura, alla vita libera e spensierata che non ai processi produttivi e organizzativi della società.
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