CAMBIARE L'ECONOMIA CON I CONSUMI RESPONSABILI

CAMBIARE L'ECONOMIA CON I CONSUMI RESPONSABILI

16.01.2021
di Leonardo Becchetti

Possiamo fare della nostra vita un capolavoro se solo capiamo che il suo senso e ricchezza profondi sono quelli di dare significato ad ogni nostro comportamento e gesto rendendolo generativo, ovvero capace di costruire relazioni, fraternità migliorando le condizioni di vita e creando le premesse per la generatività di altri membri della nostra comunità. È il messaggio limpido e cristallino che ci lascia il fondatore della scuola di Economia Civile Antonio Genovesi: “Fatigate per il vostro interesse, niuno uomo potrebbe operare altrimenti, che per la sua felicità sarebbe un uomo meno uomo: ma non vogliate fare l’altrui miseria, e se potete e quando potete studiatevi di far gli altri felici. Quanto più si opera per interesse, tanto più, purché non si sia pazzi, si debb’esser virtuosi. È legge dell'universo che non si può far la nostra felicità senza far quella degli altri”. E con lui John Stuart Mill che dalla prospettiva laica della scuola economica anglosassone gli fa eco facendo presente come “Sono felici solamente quelli che si pongono obiettivi diversi dalla loro felicità personale: cioè la felicità degli altri, il progresso dell’umanità, perfino qualche arte, o occupazione perseguiti non come mezzi, ma come fini ideali in se stessi. Aspirando in tal modo a qualche altra cosa, trovano la felicità lungo la strada.”

Il consumo e il risparmio responsabile non sono altro che la capacità di dare senso, ricchezza e generatività a due atti quotidiani e fondamentali della nostra vita che hanno molta più importanza ed impatto di quanto crediamo.

Le regole della competizione globale infatti spingono le aziende che massimizzano il profitto ad una corsa al ribasso su costi del lavoro, della tutela ambientale e dell’impegno fiscale, che impoverisce territori, comunità e soprattutto i lavoratori più fragili e protetti, che hanno minori qualifiche e sono per questo altamente sostituibili. Il sindacato non riesce a proteggerli come un tempo perché la minaccia della delocalizzazione e la competizione di concorrenti esteri che possono pagare di meno riduce enormemente il suo potere contrattuale. Per questo, come si dice oggi e come ci ricordano anche le ultime encicliche, dalla Caritas in Veritate alla Laudato Si’, e i risultati più importanti di “Economy of Francesco”, i consumatori e i risparmiatori possono e devono diventare sindacalisti di complemento e votare con il loro portafoglio per premiare i prodotti e le imprese all’avanguardia nella creazione di prodotti di qualità in un ambito di sostenibilità ambientale, dignità del lavoro e responsabilità fiscale.

Se in un meraviglioso sforzo di coordinamento riuscissimo a metterci tutti d’accordo e a votare da domani col portafoglio molti dei nostri problemi sarebbero risolti senza bisogno di invocare un “imperatore straniero” come ai tempi di Dante o un deus ex machina che risolva il problema senza coinvolgere la nostra responsabilità personale. Ma ci sono quattro formidabili ostacoli a che questo si realizzi: consapevolezza, informazione sulla qualità sociale ed ambientale dei prodotti, capacità di coordinamento di tante piccole scelte e problemi di prezzo.

Da anni stiamo lavorando per ridurre ed eliminare questi ostacoli. I fondi d’investimento, a partire dal pionieristico lavoro di Etica SGR che fondammo 20 anni fa con i soci di Banca Etica, hanno imparato quasi tutti a votare col portafoglio. Ma in finanza è più facile perché gli attori che decidono sono relativamente pochi, consapevoli ed informati: investire in un fondo responsabile non costa di più, anzi copre da alcune forme di rischio sempre più rilevanti. Sul consumo proprio in questi ultimi mesi e in questo Natale stanno accadendo cose nuove, che ci fanno fare importanti passi in avanti. La rete Next di 42 organizzazioni della società civile italiana (sindacati, associazioni datoriali e dei consumatori, ONG) ha fatto nascere “Gioosto”, l’”Amazon” del voto col portafoglio mettendo assieme in un sito-vetrina di commercio online le migliori esperienze del paese, dall’agricoltura biologica al reinserimento lavoro, ai prodotti della legalità e dell’economia carceraria. Contemporaneamente è nata anche in Italia, su modello della prima esperienza francese, la Marca del Consumatore, una rivoluzione dove i consumatori si associano, si informano presso i produttori, votano per le caratteristiche preferite dei loro prodotti e ne costruiscono con un proprio marchio, scoprendo che bastano pochi centesimi per garantire una vita degna ai produttori. Infine forme innovative di cashback (non quello pubblico legato all’uso delle transazioni digitali ma uno privato legato al voto col portafoglio) come quelle di Sbeem ci consentono di abbattere sostanzialmente i prezzi facendo leva sulle energie generative di chi vuole utilizzare il consumo per realizzare progetti sociali sul territorio e coinvolgere altri nell’impresa di cambiamento generale della società.

La comunità delle persone di buona volontà ha messo in moto percorsi importanti ed efficaci per proseguire in questo cammino stimolando partecipazione ed innovazione, dalle tante reti della società civile, al percorso delle buone pratiche delle Settimane Sociali, alla comunità di giovani economisti e changemakers che si è raccolta attorno all’esperienza di “Economy of Francesco”.

Il voto col portafoglio lentamente ma inesorabilmente cresce e diventerà strumento sempre più evoluto e qualificato per aumentare la generatività delle nostre vite nella comunità globale.

Leonardo Becchetti

Leonardo Becchetti è professore ordina­rio di Economia politica presso l’Uni­versità di Roma Tor Vergata. Editorialista del quotidiano “Avvenire”, è autore del blog La felicità sostenibile su Repubbica.it. Direttore scientifico della Fondazione Achille Grandi, è cofon­datore di molte iniziative di Economia Civile, dagli Slot Mob contro l’azzar­do a realtà come NeXt, Eye on Buy e Gioosto. Svolge attività di sensibiliz­zazione attraverso i social network ed è autore di numerosi saggi, di taglio sia divulgativo sia specialistico.

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