Libro religioso: a un passo dalla crisi

Libro religioso: a un passo dalla crisi

22.09.2018
di Giuliano Vigini

La crisi del libro religioso e, in particolare, della cultura e dell'editoria cattolica continua a ritmi accelerati. Già in passato si erano avvertiti vari segnali in questo senso e il recente Rapporto 2017 dell'Uelci ne è stato un'ulteriore conferma, come si è già avuto modo di rilevare, e come anche altri (Roberto Righetto e Alessandro Zaccuri tra i primi) hanno avuto modo di ribadire, evidenziandone gli aspetti più problematici.

I segnali sono quelli di un mercato in arretramento, fatto di pochi titoli che riescono realmente ad emergere, ad avere successo di pubblico e comunque una buona vendibilità, soprattutto in pochi settori e sulla scia di determinati eventi ecclesiali, passati i quali si torna alla calma piatta.

Ma i segnali sono anche quelli di case editrici cattoliche costrette a cedere completamente l'attività o a far entrare in partecipazioni significative altri soci più idonei a governare (e rilanciare) le aziende, o più attrezzate a gestirle commercialmente. È il caso, ad esempio, di acquisizioni, cessioni di rami d'azienda, accorpamenti o alleanze recenti fatte da EDB (Marietti 1820), Claudiana (Paideia), Marcianum (Studium), Morcelliana (SEI) e altre ancora, come Erikson (Il Margine), di cui si parla in questi giorni. È possibile che, data la precarietà della situazione, ci siano altre trattative in corso, e questo è un segnale di “fine servizio”, almeno in forma autonoma, che coinvolge anche case editrici dall'antico e glorioso passato.

Qualcuno potrebbe osservare che questi fenomeni avvengono anche sul versante laico; anzi, sono la normalità, visto che stanno aumentano le fusioni sul piano editoriale, promozionale e distributivo. Soltanto che le cause, là, sono molteplici, mentre qui, per le case editrici cattoliche, spesso il problema è uno solo: gli istituti religiosi proprietari, per difficoltà economico-finanziarie interne, si trovano costretti ad “abbandonare” le loro case editrici, e queste non hanno più l'ossigeno (risorse e personale adeguato) per andare avanti. Naturalmente, il fatto che gli editori più robusti riescano ad assorbirle, resta pur sempre, se non un impoverimento o addirittura una perdita d'identità del marchio, un suo appannamento e in genere un destino di marginalità, nel contesto dei nuovi assetti e delle nuove esigenze. Ma fintanto che in Italia non si riuscirà a fare un piano Marshall per la lettura, coinvolgendo la Chiesa nella sua totalità, dal centro alla periferia, la situazione attuale non potrà mutare di molto.

Giuliano Vigini

Giuliano Vigini è noto come autore di saggi sull’editoria ed esperto di editoria (disciplina che insegna all’Università Cattolica di Milano) e mercato del libro. È membro di vari premi e comitati editoriali. Ha pubblicato anche numerose opere sulla letteratura cristiana antica, moderna e contemporanea. Collabora con giornali e riviste, tra cui il «Corriere della Sera», «Avvenire», «Famiglia cristiana» e «Vita e Pensiero».

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