Nel mondo contemporaneo c’è bisogno di una ridefinizione
della ragione e di una sua rinnovata comprensione, che porti a
vedere una nuova relazione tra “rivelazione” e ragionamento,
contro il mito del rifiuto delle nozioni metafisiche classiche.
Nel gennaio 2010 un Pontefice entra nuovamente nella sinagoga
dell’Urbe: un ulteriore, significativo gesto di apertura nella
lunga storia del rapporto fra cattolici ed ebrei, segnato da
amicizie e litigi, attrazioni reciproche e reciproche ignoranze.
Nell’ex Unione Sovietica, la Chiesa cattolica non deve cedere alla tentazione di concepirsi come Chiesa “etnica”, bensì deve manifestare la sua esistenza, storica e provvidenziale, per aprire nuovi spazi al dialogo con gli ortodossi e alla testimonianza.
Il Paese delle settemila isole è ricco di risorse, ma i suoi abitanti
patiscono la fame e il lavoro è una chimera. In Asia vanta
la più alta concentrazione di fedeli cattolici, ma lo lacerano
violenti conflitti interreligiosi. Quale futuro lo attende?
Il fondamento di una nuova coesione sociale implica più democrazia economica nel rapporto fra lavoratori e imprese, e più partecipazione dei cittadini ai destini della collettività. Così l’economia va ricondotta al bene comune.
Superando le posizioni conflittuali, fra lavoro e capitale è urgente
che si attui un’autentica cooperazione: capacità e talenti
vanno valorizzati. A proposito della partecipazione dei lavoratori
alla gestione o agli utili delle aziende.
Senza inseguire nuovi meridionalismi, il federalismo fiscale può
offrire l’occasione di realizzare una migliore perequazione fra
le regioni del Paese e il recupero della legalità. Tre studiosi del
Mezzogiorno si confrontano su opportunità e rischi.
La si tiene a distanza sospettosa, persino sdegnosa; soprattutto,
la si giudica inefficace. E la si riduce a un sottoprodotto
adulterato dell’amore. Ebbene: niente di tutto questo. Rilettura
di un sentimento a partire dalla letteratura e dal cinema.
Dall’antropologo Augé all’egittologo Assmann, fino a filosofi
italiani come Remotti e intellettuali engagés come de Benoist
o raffinati come Calasso: così oggi il paganesimo vuole imporsi
contro i monoteismi, come nei primi secoli dopo Cristo.
I pronunciamenti della Corte europea dei diritti dell’uomo sembrano
contrapporre libertà di pensiero dei singoli e libertà di
orientamento delle istituzioni religiosamente connotate: è davvero
così? Una rilettura degli aspetti giuridici in discussione.
Se ogni lingua è un «dialetto che ha fatto carriera», l’italiano,
in quanto idioma nazionale, è un’istituzione che va custodita e
promossa, e per la quale non possiamo sottrarre spazi pubblici,
anche se per valorizzare le espressioni regionali.
Sulla “questione delle origini” italiane c’è molta retorica. Con
il prossimo anniversario si dovrà tentare una rilettura più equilibrata,
fra utopia e realtà storica, a proposito di una “civiltà”
che si è fatta “nazione”. Anche con l’aiuto di Manzoni.
Oltre le ambiguità concettuali e mediatiche, davvero possiamo
dirci tutti meticci? Per non appiattire le appartenenze o stressare
le differenze, serve una condivisa comprensione sociale delle
persone, nei loro propri tratti culturali, originari e stranieri.
Nelle mappe on line di Microsoft, Google e Yahoo, la rigida separazione
tra mappa e territorio è infranta per dar luogo a uno
scambio continuo tra il mondo e la sua rappresentazione dinamica.
Uno scambio che sconvolge il concetto di mappa.
Il cantautore di Pàvana in un dialogo aperto e sincero: attraverso le sue canzoni, i ricordi del Sessantotto e il messaggio di cambiamento per un’intera generazione, le riflessioni sul valore del senso del religioso e sul fascino di certe pagine bibliche.
Le politiche del neoliberismo hanno fallito, aggravando le disuguaglianze senza far crescere il benessere. Partivano da un falso concetto di libertà rinnegando i valori dell’Illuminismo. L’alternativa del “capitalismo progressivo” fra Stato, mercato e società civile.
Il dibattito promosso dalla rivista sulla cultura nel nostro Paese si conclude con alcune voci del mondo cattolico. In una fase di crisi evidente, esplosa durante la pandemia, come la Chiesa può continuare a parlare al Paese? E attraverso quale cultura?
La letteratura per l’infanzia nel nostro tempo è in larga parte insignificante: pubblicizzata e descritta come oggetto di consumo, è diventata inoffensiva e scontata. Tornare a Jules Verne e al Capitano Nemo per lottare contro la disumanità del nostro tempo.