Sembrano destinati a governare il mondo insieme, tuttavia incarnano culture e orientamenti politici almeno in apparenza incompatibili.
E un ampio fossato li divide su democrazia e diritti umani, ma pure su armi atomiche, crisi finanziaria e clima.
Dalla Gaudium et spes alla Caritas in veritate, la Chiesa cattolica chiede di governare il capitalismo e di operare per la giustizia sociale. Anche per fermare ogni abuso e vuoto etico della sfera finanziaria, come ha dimostrato la recente crisi mondiale.
Il “moderno” e il “progresso” sono concetti ambivalenti; occorre tentare una via più autentica di comprensione dell’umano.
Un percorso storico e teorico di “restaurazione” (non di reazione) per fondare la speranza nel futuro sul recupero del passato.
Preparazione filosofica e passione politica raramente si coniugano e si esaltano, come accadde nell’oratore romano. Mentre nelle nostre società molti, soprattutto giovani, si allontanano dall’impegno pubblico, ecco forse un esempio da cui imparare.
La mobilità, soprattutto intellettuale, caratterizza il XXI secolo.
E sono soprattutto questi due grandi Stati ad attrarre per affinità e qualità della vita molti nostri talenti, divenendo la “nuova frontiera” dei migranti tricolore di ultima generazione.
L’amore per il diverso-da-sé, e per i molteplici “Orienti” della storia umana, è uno degli elementi strutturali dell’Occidente stesso, grazie a cui ha potuto definirsi, per quanto è riuscito a farlo. Dal fascino di Egitto, Turchia e Cina, ai missionari etnologi.
Il dibattito sul Prodotto interno lordo non è nuovo, ma di recente ha ricevuto un forte impulso con la commissione voluta da Sarkozy e affidata a Stiglitz, Sen e Fitoussi. Alcuni spunti per immaginare nuovi strumenti di misurazione dello sviluppo.
Meglio diffidare di valutazioni semplicistiche: di questo bene essenziale da distribuire con equità, esistono in Europa gestioni appropriate sia pubbliche sia private.
In Italia sta compiendosi un percorso di riforma lungo vent’anni. Verso quale esito?
L’impegno dei Paesi sviluppati per la sicurezza alimentare mondiale non è solo un problema morale o di giustizia: ne dipende la stabilità economica, sociale e politica del pianeta. Ed è in gioco un diritto umano fondamentale, il diritto al cibo.
Contro la tesi di una presunta incompatibilità, è necessario proporre una sorta di “coesistenza pacifica” tra scienza e fede. Perché ogni ricerca sulla vita umana e sul rapporto con l’universo esige una pluralità armonica di itinerari e di esiti.
Nello sviluppo della conoscenza è bene seguire anche ipotesi che, pur eterodosse rispetto alla comunità scientifica, a volte aprono feconde prospettive. Mantenendo senso della meraviglia, capacità di fare sintesi e apertura al mistero che ci trascende.
È vero che i ragazzi non hanno più valori? Non proprio: pace, giustizia e altri ideali sono riconosciuti dai giovani; vissuti però con difficoltà. Per renderli credibili e praticabili, è cruciale la famiglia, luogo di promozione della responsabilità.
Nell’era “pedagogica” della tv la famiglia c’era, e per questo non la si vedeva. Poi la svolta nel 1968. E oggi in game show e reality se ne mostrano limiti e problemi in modo spregiudicato. Ma la posta in gioco non è soltanto una questione di format.
Prima la lingua era creata anche dal basso, arricchita dal popolo. Oggi nasce dallo pseudo-totem televisivo e da una narrativa pop che sta alla letteratura come la canzonetta sta alla musica. Poesia (e scuola) aiutino all’uso responsabile delle parole.
Mentre cresce la durata media della vita, la morte avviene sempre meno nel familiare contesto domestico. Per questo è necessario sviluppare le cure palliative, in una prospettiva attenta alla persona nella sua integralità: fisica, sociale e spirituale.
Per arrivare a un’opera letteraria non si può fissare una serie di tappe obbligate, servono ispirazione e revisioni continue. Nell’epoca dell’analfabetismo di ritorno, il ruolo del narratore e la nostalgia per il sapore artigiano dell’editoria che fu.
Le politiche del neoliberismo hanno fallito, aggravando le disuguaglianze senza far crescere il benessere. Partivano da un falso concetto di libertà rinnegando i valori dell’Illuminismo. L’alternativa del “capitalismo progressivo” fra Stato, mercato e società civile.
Il dibattito promosso dalla rivista sulla cultura nel nostro Paese si conclude con alcune voci del mondo cattolico. In una fase di crisi evidente, esplosa durante la pandemia, come la Chiesa può continuare a parlare al Paese? E attraverso quale cultura?
La letteratura per l’infanzia nel nostro tempo è in larga parte insignificante: pubblicizzata e descritta come oggetto di consumo, è diventata inoffensiva e scontata. Tornare a Jules Verne e al Capitano Nemo per lottare contro la disumanità del nostro tempo.