Il futuro delle religioni si giocherà sempre più a Sud e ciò riguarderà
i due più grandi monoteismi. Se immaginiamo il cristianesimo
di metà XXI secolo, almeno in termini numerici dobbiamo
pensare a una fede situata molto più vicino all’Equatore.
Il governo di Ankara non vuole riconoscere il genocidio del 1915, eppure negli ultimi anni qualcosa si è mosso nell’opinione pubblica. La cronaca recente è stata segnata da episodi contrastanti, ma la verità procede, anche se a piccoli passi.
Oggi Pechino non è una tigre di carta, né ha forze armate tali
da poter affrontare gli Usa. Ma è uno stato di cose destinato a
cambiare nel giro di vent’anni. Un futuro che oltre al Giappone
coinvolgerà India e Russia. Fino all’Australia.
La triplice catastrofe potrebbe avere ripercussioni non tanto
sull’agenda diplomatica nipponica, quanto sul sistema internazionale.
In gioco c’è il ruolo di Tokyo nei rapporti tra le due
Coree e il contrasto ai ricatti nucleari di Pyongyang.
Da una parte, l’indebolimento delle istituzioni di social welfare incapaci di dare la protezione del passato. Dall’altra, l’inadeguatezza della finanza a fornire forme assicurative. Eppure, l’offerta di garanzie sociali resta un prerequisito per la crescita.
Anche in Italia vanno affermandosi nuove regole per disciplinare
le remunerazioni degli amministratori delle società. La via da privilegiare
consiste nel rafforzare la disclosure e agevolare il controllo
da parte degli azionisti, piuttosto che nell’imporre divieti.
Le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità hanno riaperto il dibattito fra gli intellettuali su ciò che davvero alimenta ancor oggi l’anima del nostro Paese. Qui diamo voce a tre interpreti della discussione, tra storia, letteratura e televisione.
Il dialogo interreligioso ha bisogno di guardarsi dall’idea che
ogni incontro debba risultare una gara tra sistemi rivali e chiusi
in se stessi. Perché ciò avvenga, c’è bisogno di uno “spazio
civico” affinché le comunità religiose s’incontrino.
Meister Eckhart prepara il vocabolario della filosofia europea,
mentre Teresa d’Avila avvia la transizione barocca al secolo dei
Lumi. Newman, da parte sua, protegge il cattolicesimo tanto
dal moralismo protestante quanto dal criticismo razionalista.
Il naturalismo è al centro del dibattito filosofico, ma è bene distinguere fra quello puramente “scientifico” e quello più “liberalizzato”, secondo cui l’ambito dell’esistente e del conoscibile non si esaurisce nell’ontologia ed epistemologia scientifiche.
La sua biblioteca ricordava quella di un filosofo o di un teologo.
Perché per tutta la vita è stato alla ricerca della verità ultima, della
verità assoluta che non ha mai chiamato in altro modo che Dio.
Un ritratto umano e letterario del grande tragediografo rumeno.
Da università di massa alla trasformazione in sistema superiore
di istruzione fino all’uso di termini quali “performance” o “efficienza”.
Negli ultimi anni gli atenei italiani hanno subito notevoli
cambiamenti. La responsabilità dei politici.
In molti Paesi, dal Brasile alla Francia, è ancora viva la leggenda
nera di un’Italia antidemocratica che negli anni di piombo ha
oppresso i dissidenti. Come ha detto Napolitano, occorre far capire
meglio l’atrocità delle Br e il punto di vista delle vittime.
In Italia, come in Spagna, esiste un forte nesso tra calcio e potere
pubblico, tanto che si potrebbe parlare di una sorta di “metasponsorizzazione”.
Il caso del Milan è emblematico. La necessità
di una governance europea del pallone.
Le fonti di informazione sulla moda, nell’epoca di internet e dei
social network, nascono da un pubblico carico di passione, soprattutto
femminile. Il rapporto con le grandi firme, tra racconto
e marketing occulto, e i ritardi dei media tradizionali.
La scrittura a volte salda un debito di memoria verso il proprio
passato: fra i ricordi della famiglia contadina nell’Agro pontino
e la vita di fabbrica con i compagni operai, una vita vissuta
fino in fondo, in attesa di scoprire cosa nasconde l’aldilà.
Le politiche del neoliberismo hanno fallito, aggravando le disuguaglianze senza far crescere il benessere. Partivano da un falso concetto di libertà rinnegando i valori dell’Illuminismo. L’alternativa del “capitalismo progressivo” fra Stato, mercato e società civile.
Il dibattito promosso dalla rivista sulla cultura nel nostro Paese si conclude con alcune voci del mondo cattolico. In una fase di crisi evidente, esplosa durante la pandemia, come la Chiesa può continuare a parlare al Paese? E attraverso quale cultura?
La letteratura per l’infanzia nel nostro tempo è in larga parte insignificante: pubblicizzata e descritta come oggetto di consumo, è diventata inoffensiva e scontata. Tornare a Jules Verne e al Capitano Nemo per lottare contro la disumanità del nostro tempo.