Tre fra i più grandi intellettuali del nostro tempo si confrontano sulla società contemporanea. Convocati dall’ex presidente ceco Václav Havel a un Forum dedicato al fututro del pianeta, svoltosi a Praga: ecco le loro riflessioni.
Oggi si avverte una seria domanda di identità. E decisiva, al riguardo,
è quella cristiana europea, senza cui sfugge la piena
comprensione dell’intera storia mondiale. Inoltre, un’identità
repressa rischia di aprire le porte a estremismo e populismo.
Serbia e Croazia, Bosnia e Montenegro: dopo le guerre degli anni
Novanta hanno bisogno di un progetto che superi utopie di
Unioni Balcaniche e Slavie del Sud. Sono Stati in bilico tra crisi
e speranza, a cui l’Europa non può solo offrire finanziamenti.
Dall’Egitto all’Iraq, dalla Libia al Libano, invece di accanirsi
contro un fantomatico “islamismo radicale” occorre restituire
all’Oriente arabo la sua complessità, per comprendere il dramma
di popoli costituiti anche da decisive minoranze cristiane.
C’è un nesso fra squilibrio economico e polarizzazione politica. Si privilegiano i redditi delle élite e si riducono quelli dei ceti medi. Ma lo sviluppo dipende da un’estensione della democrazia economica e politica, con più equità e obiettivi condivisi.
Nel declino della società tradizionale, il sonno di una razionalità generativa alimenta mostri. Ciò può rendere le famiglie luoghi di impressionante degenerazione. La risposta sta nel recuperare il valore della relazione e del riconoscimento ospitale.
È l’elemento simbolo della vita e ricorre nella tradizione cristiana. Dal racconto dell’Eden all’acqua viva offerta da Gesù, i Padri della Chiesa ne hanno colto il valore spirituale, mentre artisti come Giotto l’hanno raffigurato in opere immortali.
Sull’uso del corpo in teatro, inventato da Molière ma sovente trascurato. Sul valore della regia e delle scene, che in Italia erano un’eccellenza invidiata. Sul mancato ruolo sociale degli attori, a cui non resta che recitare per sé un brano di Beckett.
Il concetto di sacro ha subito una mutazione radicale nei secoli,
affiancato da quelli di sublime o bello. Un’analisi mostra i limiti
dell’Occidente e delle sue arti nel comprenderne il ruolo
essenziale, riprendendo Burke e Kierkegaard, Girard e Brague.
La nostra storia, dal Medioevo a oggi, è stata segnata dall’affermarsi
della ragione secolarizzata. Ma l’uomo moderno, che si
affida alla scienza e insegue la libertà, appare inquieto, senza
fondamento. Perciò ha ancora bisogno della speranza cristiana.
Rappresentano “luoghi” classici della ricerca filosofica e della
tensione spirituale, ponendosi così ai due capi di un percorso
intellettuale che l’umanità intraprende da secoli. Una suggestiva
rilettura, da Platone a Heidegger, da Lévinas a Marion.
Fra lirismo e discorsività, avanguardia e restaurazione, tradizione
e innovazione, un viaggio nella poesia italiana del secolo scorso.
Ricordando che è un universo pluralistico, vivente nella singolarità
degli autori: ognuno con un punto di vista sul mondo.
Pur tra gravi difficoltà, fin dal 1861 cominciò una lotta convinta,
più pragmatica che ideologica, contro l’ignoranza. Dall’iniziale
peso dato dallo Stato ai licei, alla crescente cura per la
scuola primaria e per la figura centrale della “signora maestra”.
Il problema non è il costo medio dei libri (più basso di quanto si creda), né la politica degli sconti: in realtà, nel nostro Paese la base del mercato è ancora troppo ristretta perché si legge poco a causa di un livello di istruzione insufficiente.
L’evoluzione dell’Interpretazione dei sogni e il dibattito fra studiosi di varia estrazione rivelano l’esistenza di una speciale connessione fra psicanalisi e cultura ebraica e cristiana. Esempio di come fede e metodo scientifico non sono in contrasto.
Dalla Sicilia ai precoci successi come falegname e mobiliere nella Milano degli anni Sessanta, fino all’imprevista svolta: da artigiano ad artista. L’ispirazione dal legno grezzo, trasformato in intrecci di idee e immagini.
Le politiche del neoliberismo hanno fallito, aggravando le disuguaglianze senza far crescere il benessere. Partivano da un falso concetto di libertà rinnegando i valori dell’Illuminismo. L’alternativa del “capitalismo progressivo” fra Stato, mercato e società civile.
Il dibattito promosso dalla rivista sulla cultura nel nostro Paese si conclude con alcune voci del mondo cattolico. In una fase di crisi evidente, esplosa durante la pandemia, come la Chiesa può continuare a parlare al Paese? E attraverso quale cultura?
La letteratura per l’infanzia nel nostro tempo è in larga parte insignificante: pubblicizzata e descritta come oggetto di consumo, è diventata inoffensiva e scontata. Tornare a Jules Verne e al Capitano Nemo per lottare contro la disumanità del nostro tempo.