Dall’estinzione dei cristiani all’autunno delle donne arabe. E ancora: dall’economia dell’abbastanza alla generazione “core” fino ad arrivare alla zona d’ombra della critica letteraria e alle finalità delle università oggi. Come sempre numerose e ricche di spunti le questioni affrontate dal nuovo numero di “Vita e Pensiero”.
Tra i diversi contributi da segnalare:Wolfgang Sachs, che avanza la proposta di un modello di sviluppo alternativo, da lui denominato “economia dell’abbastanza”;Sylvie Germain, che fa un elogio delle pagine della Scrittura ancora oggi capaci di creare azioni di rottura in chi le legge.Roger Scruton, invece, si sofferma su quello che dovrebbe essere oggi il ruolo delle istituzioni universitarie per accrescere il capitale intellettuale. Da parte sua, Goffredo Fofi, a duecento anni dalla nascita di don Bosco, coglie l’occasione per fare il punto su scuola e formazione professionale.
Agli appassionati di letteratura, infine, vale la pena suggerire gli interventi diFerruccio Parazzoli,Luca DoninellieAlfonso Berardinelli, dedicati al mondo della narrativa, recente e non, e alla critica letteraria
Nonostante l’impatto della globalizzazione, l’unificazione europea non è il problema, ma la soluzione: il sistema di welfare delle nazioni non può affrontare da solo questa sfida. Occorre un modello che unisca libertà del mercato e principio di giustizia.
Le vittime assire del Daesh (Isis) nel Khabur siriano sono i superstiti del genocidio del 1915. Oggi sono ancora una volta sulla strada, come i loro fratelli della regione di Mosul, cacciati dagli islamisti radicali. Perché il mondo non si muove?
Il crollo dei regimi autoritari e corrotti in Nordafrica non ha spianato in molti casi la strada al buon governo e alla democrazia, anzi ha accentuato il pericolo del fondamentalismo. Il peso sempre più rilevante della questione femminile.
Nel linguaggio contemporaneo la popolazione di età compresa fra i 20 e i 39 anni è il simbolo di un centro vitale. Rappresenta, in altri termini, un potenziale innovativo tale da rivelarsi cruciale per la crescita e il progresso economico di un Paese.
L’ipotesi di accordo commerciale fra Usa e Ue sta suscitando molte discussioni. La posta in gioco è alta: non si può non notare una forte asimmetria sui due lati dell’Atlantico, in termini di progettualità e di prospettive a livello globale.
È una parola che esprime la giusta misura e tenta di separare il necessario dal superfluo, dato che il “mantra” della modernità espansiva – «più in alto, più veloce, più avanti» – ha fatto il suo tempo. Un modello di sviluppo alternativo.
Un terzo del cibo prodotto nel mondo viene perduto o sprecato. Intanto 800 milioni di persone soffrono la fame. Un paradosso che riflette l’ossessione per il consumo delle società ricche denunciata più volte da Papa Francesco, come pure nell’Enciclica Laudato si’.
Negli ultimi anni, anche in virtù dell’autonomia finanziaria degli enti locali, c’è stato un incremento edilizio privo di relazioni con la reale domanda economica e sociale. Ma qualcosa sta cambiando. Come mostrano diverse azioni in difesa del territorio.
Il Verbo è perpetuo esordio, fusione e rilancio di vita, e quando si fa carne non sta fermo, percorre le città e i paesi, i campi, le montagne, i fiumi e i laghi. Così la luce non si radica mai. Come le pagine della Scrittura ci percuotono ancor oggi.
Ormai ciò che si pretende di descrivere come reale, non ci illude più. La vera sfida per il narratore resta scoprire l’assurdo, lo stupore, lo scandalo di un’altra realtà, assai più vasta di quella materiale tra cui i nostri corpi nascono, vivono e muoiono.
Chi scrive lo fa con l’intenzione di superare un suo disagio interiore. La stessa parola “romanzo” ha a che vedere con la propensione a conservare la diversità anziché dimenticarla. Forse per questo un libro sfugge più agevolmente alle maglie del potere.
Uno sguardo dagli anni Sessanta a oggi per capire come mai la nuova letteratura fa volentieri a meno della critica o la vorrebbe trasfigurata in accompagnamento promozionale. Così finisce, almeno in Italia, per avere scarsa visibilità, influenza e autorità.
Gli atenei dovrebbero trasmettere il nostro retaggio culturale, come suggeriva Newman, ma si ingegnano per screditarlo in nome delle ideologie egualitarie. È possibile pensare un futuro per la cultura alta che non passi dalle istituzioni universitarie attuali?
Studiare il “metodo” salesiano, a 200 anni dalla nascita del fondatore, è opportuno e necessario. Soprattutto oggi nel mondo in cui viviamo, dove è cruciale l’esistenza di minoranze eticamente determinate e responsabili nei confronti del presente.
Avere un “mestiere” non solo rende autonomi, ma consente di vivere un’esperienza in grado di impegnare la persona in un legame sociale riconosciuto. La necessità di smuovere il torpore delle istituzioni con proposte didattiche al passo coi tempi.
In una società dominata dall’individualismo e dalla cultura del provvisorio, la famiglia si trova al centro di violenti scontri ideologici. È invece uno dei pochi luoghi di reale apertura all’alterità e di educazione a quel “sapere esperienziale” che ci rende umani e liberi.
Era la modalità con cui il santo di Assisi soleva presentarsi ai potenti e agli umili, per ribadire la sua minoritas, cioè la sua sottomissione a tutti in segno di stima. Uno stile che papa Bergoglio ha assunto sin dalla prima comparsa in piazza San Pietro.
La madre colpevole, anoressia e miti da sfatare. È quanto cerca di fare la giornalista e scrittrice nel suo nuovo libro dedicato alla malattia, pubblicato vent’anni dopo il primo. Un modo per sconfiggere, attraverso il racconto di una mamma, i possibili mostri creati dal circo mediatico.
Le politiche del neoliberismo hanno fallito, aggravando le disuguaglianze senza far crescere il benessere. Partivano da un falso concetto di libertà rinnegando i valori dell’Illuminismo. L’alternativa del “capitalismo progressivo” fra Stato, mercato e società civile.
Il dibattito promosso dalla rivista sulla cultura nel nostro Paese si conclude con alcune voci del mondo cattolico. In una fase di crisi evidente, esplosa durante la pandemia, come la Chiesa può continuare a parlare al Paese? E attraverso quale cultura?
La letteratura per l’infanzia nel nostro tempo è in larga parte insignificante: pubblicizzata e descritta come oggetto di consumo, è diventata inoffensiva e scontata. Tornare a Jules Verne e al Capitano Nemo per lottare contro la disumanità del nostro tempo.