Per misurare la prosperità del mondo occorrono altri indicatori. È la proposta di Gaël Giraud in questo numero di Vita e Pensiero. Secondo lo chief economistall’Agence française de développement promuovere l’aumento del Pil nei Paesi del Sud del mondo non avrà senso se, nello stesso tempo, i Paesi del Nord non si impegneranno a ridurre il loro prodotto interno e a individuare misure politiche ed economiche diverse.
Dall’economia alla teologia. A richiamare l’attenzione sul tema Natalie Zemon Davis. La storica americana traccia un ritratto appassionato di Michel de Certeau, il pensatore che papa Francesco ha definito "il più grande teologo per il giorno d’oggi". Silvano Zucal, invece, ripercorre alcuni concetti-chiave di Romano Guardini – come il progresso e i suoi limiti, il destino dell’Europa, la teologia del popolo e l’opposizione polare – che Bergoglio ha fatto propri. L’inedito di Jean-Marie Lustiger ritorna sull’importanza del dialogo tra ebrei e cattolici dopo la tragedia della Shoah. Mentre Joseph Yacoub offre uno spaccato, fra passato e presente, della situazione dei cristiani in Iran.
Non solo questioni teologiche e filosofiche in primo piano. Gli intellettualiPaola Mastrocola,Vittorio Marchis, Antonietta Porro si confrontano sulla rilevanza che nell’era di internet e della società multiculturale la tradizione classica ha ancora per l’Occidente: un patrimonio comune da non relegare alla competenza di pochi.
Infine, tra le varie ricorrenze che cadono nel 2017 c’è anche l’anniversario del Carosello (2 febbraio 1957). L’amarcord di Aldo Grasso su quello che per 20 anni fu un laboratorio di linguaggi televisivi, un’officina dove si potevano sperimentare soluzioni che la programmazione normale non poteva permettersi.
Dopo la vittoria di Trump c’è chi evoca l’incubo di una minaccia per la democrazia, chi cede al fascino del vincitore. Mentre inizia la nuova amministrazione, una riflessione sul senso di un’elezione dirompente, per gli Usa e per l’intero Occidente.
Di quello che è stato uno dei centri nevralgici del primo cristianesimo e della Chiesa d’Oriente, restano oggi poche tracce di antiche chiese e di comunità che resistono. I cristiani sono oggi circa 150mila e vivono soprattutto nel nord-ovest dell’Iran.
Prendere sul serio l’impegno del +2 °C entro la fine del secolo rende difficile aumentare il Pil. Ciò non significa intraprendere la strada della decrescita: occorre semmai individuare altri fattori per misurare la prosperità nel Sud del mondo come nel Nord.
Il nostro Paese non ha ancora dimostrato nei fatti di credere alle nuove generazioni, che rivestono un ruolo ancora troppo timido nel produrre cambiamento. Come inventare nuovi approcci senza ripercorrere i sentieri tracciati dagli adulti.
La politica di austerità ha richiesto un rilevante sacrificio alle famiglie con figli, in particolare a quelle giovani. Di fronte alla situazione di crisi economica in cui si trova il Paese, il complesso di proposte è ancora limitato e troppo selettivo.
La segregazione occupazionale e la scarsa rappresentatività delle donne in posizioni apicali sono assai diffuse a livello europeo. Ma secondo recenti studi la maggiore presenza femminile nei board decisionali contribuisce a ridurre la discriminazione di genere.
Dopo l’ultimo concistoro di Francesco i cardinali elettori non europei sono 66 contro 54 europei. Ecco come dal Medioevo a oggi si è arrivati alla composizione di un sacro collegio universale, come voleva già san Bernardo. Le svolte di Pacelli e Montini.
Il progresso e i suoi limiti, il destino dell’Europa, la teologia del popolo e l’opposizione polare: sono tanti i temi affrontati dal pensatore italo-tedesco che Bergoglio ha fatto propri. Dalla sua tesi dottorale fino all’enciclica Laudato si’.
Un ritratto appassionato del pensatore che papa Francesco ha definito «il più grande teologo per il giorno d’oggi». Dalla Francia all’America, una ricerca costante della presenza perturbatrice dell’altro all’interno dei sistemi di potere. Il Concilio, il ’68 e la Chiesa cattolica.
Un avvenire comune non può ridursi a regolare contenziosi che rinascono senza posa. Non possiamo accontentarci di una buona e pacifica comprensione. Dobbiamo riannodare i fili spezzati, come dimostra il dialogo fra Giovanni Paolo II e Lévinas.
Nell’era di internet e della società multiculturale la tradizione classica ha ancora per l’Occidente, e soprattutto per l’Italia, una forte rilevanza. Si tratta di un patrimonio comune, che non può essere relegato alla competenza di pochi. Tre studiosi a confronto.
Nell’eterno dibattito sulla loro funzione, non c’è solo il rischio che tradiscano, ma che spariscano, per mancanza di credibilità. L’incrocio tra etica, cultura e politica – vero nodo da affrontare – resta un interrogativo insoluto. Il modello? Simone Weil.
Quale valore fu attribuito realmente alla vita del leader Dc? Le iniziative messe in campo dai credenti per la sua liberazione e l’autenticità degli scritti dalla prigionia. La sera prima di essere rapito stava leggendo Il Dio crocifisso di Moltmann.
La storia più recente è caratterizzata da differenze e meccanismi che tendono a legittimarle. Tra gli esempi più eclatanti i contratti di lavoro atipici o le diversità di genere. Il migliore antidoto? Recuperare il principio dell’uguaglianza delle opportunità.
Una realtà che si pone al limitare di gruppi, nazioni, etnie e che gli ultimi dati danno in calo: sono il 12,8% di tutti i matrimoni celebrati. La gestione delle differenze in un’ottica di cura reciproca ne condiziona le possibilità di sopravvivenza.
Non c’è realtà umana più ancorata alla vita interiore di quella dell’offrire il nostro perdono a chi ci ha fatto del male, lasciando in noi ferite sanguinanti, e talora inemendabili. Da padre Kolbe a Etty Hillesum, alcune testimonianze che ci scuotono.
Per 20 anni, dal 2 febbraio 1957 al 1° gennaio 1977, fu un laboratorio di linguaggi televisivi, un’officina dove si potevano sperimentare soluzioni che la programmazione normale non poteva permettersi. Lo specchio di cambiamenti epocali nel costume degli italiani.
Il rispetto dell’ambiente vuol dire opporsi all’idea di una “mente predatrice” che vuole guadagnare denaro con ogni mezzo. La lezione di papa Francesco contro questa mentalità distruttrice e l’apporto delle culture tradizionali contro l’estinzione delle specie.
Le politiche del neoliberismo hanno fallito, aggravando le disuguaglianze senza far crescere il benessere. Partivano da un falso concetto di libertà rinnegando i valori dell’Illuminismo. L’alternativa del “capitalismo progressivo” fra Stato, mercato e società civile.
Il dibattito promosso dalla rivista sulla cultura nel nostro Paese si conclude con alcune voci del mondo cattolico. In una fase di crisi evidente, esplosa durante la pandemia, come la Chiesa può continuare a parlare al Paese? E attraverso quale cultura?
La letteratura per l’infanzia nel nostro tempo è in larga parte insignificante: pubblicizzata e descritta come oggetto di consumo, è diventata inoffensiva e scontata. Tornare a Jules Verne e al Capitano Nemo per lottare contro la disumanità del nostro tempo.