Certi popoli europei soffrono di eccesso di memoria, altri di difetto di memoria. Eppure, solo il senso della storia può far riscoprire l’Europa in quanto spazio d’integrazione delle migrazioni passate, presenti e a venire. È la grande lezione che si apprende dall’inedito del filosofo Paul Ricoeur ospitato nell’ultimo numero di “Vita e Pensiero”. Un testo di grande attualità poiché sviscera un tema, quello del fenomeno migratorio, con cui il Vecchio Continente deve ancora fare i conti.
Molti altri gli spunti di approfondimento che offre la rivista. Come il saggio dello storico Pierre Rosanvallon sull’idea di eguaglianza e sulle aporie che accompagnano la questione o le riconsiderazioni su antigiudaismo e antisemitismo dell’intellettuale Anna Foa. Da parte sua, il geopolitico Joseph Maïla riflette sul ruolo dei cristiani d’Oriente, che oggi rischiano l’estinzione; mentre il sociologo Mauro Magatti mette in guardia dagli svantaggi della robotizzazione del lavoro.
In vista delle prossime elezioni, poi, Nando Pagnoncelli fa un’interessante panoramica sul voto degli italiani. Fra gli altri temi affrontati: la querelle tra Milano e Torino per il Salone del libro, su cui ritorna l’editore Roberto Cicala; la crisi in cui versa il cinema italiano, analizzata a tutto tondo dall’esperto dei media Massimo Scaglioni; l’importanza dell’educazione classica, anche al tempo di Internet, elogiata dal latinista Guido Milanese.
Infine, lo psicanalista Luigi Zoja si addentra nel pianeta giovani alla ricerca di una nuova chiave di lettura di una generazione sempre più bistrattata.
Le patologie della memoria affliggono il Vecchio Continente. Certi popoli soffrono di eccesso di memoria, altri di difetto di memoria. Il senso della storia può far riscoprire l’Europa in quanto spazio d’integrazione delle migrazioni passate, presenti e a venire.
Il processo di secolarizzazione è stato un fenomeno di lunga durata e non è avvenuto solo negli ultimi decenni. Ma in un Occidente non più cristiano vi sono ancora molte chance per la fede, come riconosce Habermas. Il modello? I monaci di Tibhirine.
Mentre in passato si è imposta l’idea dell’eguaglianza come un cammino silenzioso ma continuo nella storia, oggi c’è una grande divergenza su tale questione. Non possiamo formare una società più solidale se non ricostruiamo un tessuto democratico.
Analogie e differenze di una storia di pregiudizi e persecuzioni che viene da lontano e che chiama in causa il comportamento della Chiesa cattolica nei secoli, fra Ottocento e Novecento in particolare. Oggi siamo a un punto di svolta.
Da sempre hanno un ruolo di rinnovatori della vita intellettuale, sociale e politica nel mondo arabo, un ruolo incommensurabile in confronto al loro peso demografico. Ora rischiano l’estinzione. Ma sono garanzia di libertà e pluralismo.
Le clamorose misure recenti vogliono rispondere alla minaccia di un ridimensionamento globale. Ma l’abbandono dell’usuale cautela in politica estera e la volontà di presentare al mondo l’immagine di una nuova leadership accentueranno le difficoltà.
L’estremismo sunnita e la retorica violenta dell’amministrazione Trump contro Teheran servono agli scopi della parte più oscura della Repubblica islamica dell’Iran. E rappresentano un colpo durissimo alla politica prudente di Rouhani, invisa a Khamenei.
Il rilancio dell’Unione Europea può comportare un maggiore ricorso a forme di integrazione differenziata. I possibili sviluppi, tra un’Europa à la carte e una nuova struttura a cerchi concentrici, portano con sé il rischio di un’eccessiva frammentazione.
La robotizzazione del lavoro e della società impone una nuova immaginazione sociologica del nostro stare insieme, per evitare che un’opportunità si trasformi in un dramma sociale. La lezione di Amazon e il pericolo di un nuovo Panopticon.
La filosofia e la letteratura del Novecento hanno esplorato con coraggio un tema audace per la teologia. A partire dal paradosso paolino ecco come gli studi biblici anche più recenti affrontano la questione. Una conversione dell’immaginazione.
A 50 anni dalla morte, una rilettura del tentativo del pensatore di superare la divisione fra neoscolastica e corrente agostiniana. Restituendo unità al pensiero cristiano, una totalità che tiene insieme interiorità e realismo, cuore e razionalità.
A ottocento anni dalla nascita, una riflessione sul grande pensatore medievale che ha elaborato una teologia della storia e una visione dell’aldilà del tutto originale, come ci ha svelato Joseph Ratzinger. Il rinnovamento francescano.
Dagli Usa al Brasile, dalla Turchia alla Corea del Sud, crescono le critiche alla teoria dell’evoluzione soprattutto in campo scolastico. Un fenomeno che inquieta perché mostra una chiusura verso la scienza. Diversi modi di intendere la Creazione.
In vista delle prossime elezioni, delusione e scetticismo sembrano dominare l’opinione politica dei nostri concittadini. Il comportamento di voto diventa sempre più emotivo e sempre meno razionale. Il pericolo delle fake news e dei populismi.
Cent’anni dopo, una rilettura delle varie anime che, oltre quelle marxista e anarchica, hanno interpretato i tentativi di cambiamento senza mettere in pericolo la democrazia. Ma ci sono ancora oggi filosofi che sognano l’inizio di una rivoluzione.
Altro che pensiero debole o società liquida: schiacciata dal peso del Novecento, la nostra è la società del dolore che di liquido ha solo il sanguinamento. Mentre chef e stilisti diventano i nuovi maîtres-à-penser. Il neorococò dello spirito.
Le recenti misure del governo Gentiloni si collocano nella linea europea di sostegno all’industria audiovisiva di fronte al “rischio di americanizzazione” e in virtù del valore culturale di film e fiction. Basteranno a rilanciare un settore in crisi?
Nella querelle fra Milano e Torino si perde di vista la crisi dell’editoria: siamo fanalino di coda con una lettura media scesa al 40%. Proposte per mettere al centro non solo le fiere ma le scuole e le biblioteche delle piccole patrie dell’Italia dei libri.
La consecutio temporum serve di più della programmazione informatica? Una disputa che avvince i mass media ma che non ha senso pensando alla formazione dei giovani, purché non venga smantellata l’educazione storica e linguistica.
Negli ultimi decenni si sono verificati, nel pianeta giovani, cambiamenti più radicali di quanti ne ha portati l’intero XX secolo. Ma in realtà essi si rivelano anticonformisti, quasi degli eremiti urbani. Ecco qual è la psicologia dei Neet.
Le politiche del neoliberismo hanno fallito, aggravando le disuguaglianze senza far crescere il benessere. Partivano da un falso concetto di libertà rinnegando i valori dell’Illuminismo. L’alternativa del “capitalismo progressivo” fra Stato, mercato e società civile.
Il dibattito promosso dalla rivista sulla cultura nel nostro Paese si conclude con alcune voci del mondo cattolico. In una fase di crisi evidente, esplosa durante la pandemia, come la Chiesa può continuare a parlare al Paese? E attraverso quale cultura?
La letteratura per l’infanzia nel nostro tempo è in larga parte insignificante: pubblicizzata e descritta come oggetto di consumo, è diventata inoffensiva e scontata. Tornare a Jules Verne e al Capitano Nemo per lottare contro la disumanità del nostro tempo.