Le serie tv ci possono aiutare a capire cosa succede nelle aree del mondo in cui sono in corso conflitti come in MedioOriente? Rispondono di sì i massmediologi Aldo Grasso e Paolo Carelli in un articolo del nuovo numero della rivista “Vita e Pensiero”, in uscita oggi, giovedì 16 gennaio, nelle librerie. Dagli Usa alla Russia, da Israele alla Turchia, sono diversi i titoli che affrontano delicate questioni di geopolitica. Guardando Homeland o Fauda lo spettatore fa i conti con i lati oscuri della lotta al terrore, in un intreccio fra finzione e mondo reale. Fra gli altri articoli del numero, la scrittrice SusannaTamaro svolge alcune riflessioni sul futuro dell’uomo e della Terra: il nostro tempo è dominato da una tecnica che non riconosce il mistero, ma senza la contemplazione dell’eterno non possiamo vivere; il giurista Antoine Garapon mette in luce i rischi di una giustizia fondata sugli algoritmi; il giornalista e conduttore tv GiorgioZanchini si occupa dei festival letterari.
Ordinare il pensiero, aprirsi all’Assoluto e sviluppare la fraternità: queste tre sottolineature della Populorum progressio sono ancora piste validissime per le scienze pedagogiche. Il no alla censura dell’educazione religiosa e alla frammentazione dei saperi.
Fra regimi autocratici e periodiche crisi economiche, il continente può trovare chance di sviluppo solo nell’integrazione fra le nazioni che ne fanno parte. Senza cedere alle nuove colonizzazioni ideologiche e puntando su rispetto dei popoli e lotta alle povertà.
Alla fine dell’impero ottomano, i cristiani erano circa il 25% della popolazione. Scesero in media al 10% all’inizio del nuovo millennio. Oggi si stimano intorno al 2%, schiacciati dai conflitti in corso nell’area. Una sorte sempre più incerta.
Con la modernità e la postmodernità abbiamo assunto l’abito dell’onnipotenza. Il nostro tempo è generato da una razionalità che non riconosce il mistero, ma senza la contemplazione dell’eterno non possiamo vivere. Qual è il futuro dell’uomo e della Terra?
Ha creato polemiche la dichiarazione del Parlamento europeo che ha accomunato i due totalitarismi. Il problema non è pesare sulla bilancia i morti del gulag e quelli dei lager, ma aiutare lo sviluppo di una memoria all’Est, ancora lontana dall’essere riconosciuta.
Gli ebrei come popolo sempre in movimento, la difficoltà dello Stato d’Israele e dei rapporti con i palestinesi, ma anche il piacere della scrittura e della lettura. Il grande scrittore si racconta senza freni, accusa i media e difende gli adolescenti.
Fra conflitti, migrazioni e crisi umanitarie, il Mediterraneo allargato è luogo di commercio, imprenditorialità e innovazione sociale. Un’analisi del mercato oggi e delle sue prospettive, nonché dei prodotti scambiati. Il petrolio la fa da padrone.
Il sistema economico genera disuguaglianze e fa aumentare le distanze tra individui e classi sociali. Ci si indebita per non ridurre i consumi. Un fenomeno che tocca famiglie e imprese e che riguarda la ludopatia e l’usura. Occorre una risposta globale.
Tutti i sondaggi d’opinione, dall’America all’Europa, segnalano un aumento di coloro che si defi niscono “senza religione”, soprattutto fra i giovani. Le appartenenze divengono più fluide e il panorama religioso si ricompone in un modo difficilmente prevedibile.
Per governare la rivoluzione digitale dobbiamo recuperare la nostra tradizione millenaria, a partire dalla riserva escatologica. Non è pensabile alcun futuro senza solide radici già vagliate dalla storia e, in prospettiva credente, ancorate alla Rivelazione.
Un panorama che presenta numeri sconfortanti dove l’unico a riscuotere attenzione è papa Francesco. Non si tratta di inseguire manipolatori: i buoni seminatori digitali poi non devono pavoneggiarsi o cercare solo i like, ma diffondere e rilanciare il bene.
Dagli Usa a Israele, dalla Norvegia alla Turchia, sono diversi i titoli che affrontano delicate questioni di geopolitica. Guardando Homeland o Fauda lo spettatore fa i conti con i lati oscuri della lotta al terrore, in un intreccio tra finzione e mondo reale.
Meglio essere giudicati da una giuria o da un algoritmo? La recente applicazione della logica dei computer ai processi fa discutere. Senza avere un timore irragionevole, non si deve credere che i calcolatori possano risolvere qualunque necessità.
Tutte e tre le organizzazioni mafiose sono presenti nelle regioni del Nord Italia, ma soltanto quella calabrese ha saputo riprodurre il proprio modello al di fuori delle aree di origine. Il ruolo delle reti esterne in questo processo di espansione.
È la realtà della provincia che ci caratterizza, anche dal punto di vista demografico. Le grandi città perdono terreno. Solo Milano mostra segni di ripresa. Roma, Torino, Bologna e Napoli sono ferme, mentre Genova, Venezia e Trieste in declino.
Le malattie infettive sono un cliché ormai acclarato del cinema contemporaneo, sia quando diventano spunto per denunce sociali sia quando sono pretesto per colpire l’immaginazione dello spettatore. Un pericolo per la salute da cui è difficile difendersi.
Dal positivismo al postmodernismo ecco alcuni esempi di intrecci possibili, a cominciare dai romanzi a enigma di Edgar Allan Poe, ove l’investigatore ristabilisce l’ordine. Per arrivare a Borges e Dürrenmatt, prigionieri del principio di indeterminazione.
La sua opera sfugge ai significati che le sono stati attribuiti, come nel caso della Nona sinfonia acclamata da nazisti e stalinisti. Per lui la musica è una rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia. Un ritratto a 250 anni dalla nascita.
Il padre di tutti viene considerato Hay-on-Wye, villaggio gallese che nel 1988 promosse incontri con gli autori. Nel ’97 un’analoga iniziativa è sorta a Mantova. Modelli che hanno avuto molti replicanti. Sta di fatto che la lettura in Italia non cresce.
Molti fattori portano al successo o al fallimento dei movimenti religiosi, dalla demografia al clima, ma la storia religiosa del mondo può essere compresa poco senza riferirsi alle realtà imperiali. Un’eredità che riguarda cristianesimo, islam, buddhismo e induismo.