Come rileva l’enciclica Fratelli tutti, occorre ritrovare un’individualità responsabile e un’affezione condivisa per la comunità. Facendo delle nostre chiese dei punti di incantamento urbano per la poesia, la musica, la danza e la bellezza.
Nel giro di poche settimane tutti ci siamo tuffati nel mondo digitale. Per questo occorre una tecnologia resiliente. Ma la condivisione di un comune destino ci deve spingere a non guardare più all’altro con paura. E il cristiano prenda ad esempio il Cireneo.
Di fronte alla sempre più evidente negazione dell’umano, propria del fondamentalismo religioso e del transumanesimo, la battaglia della laicità diventerà sempre più vicina a quella della fede. Purché riconosca il debito verso l’eredità culturale ebraico-cristiana.
Alcuni si lasciano alle spalle conflitti, persecuzioni e discriminazioni su base religiosa, altri sono schegge impazzite o membri delle reti terroristiche. Il fattore religioso è sempre più centrale per l’integrazione e la governance deve tenerne conto.
La società contemporanea è sempre più “immobile” e il capitalismo delle reti tende a creare “feudi”? In realtà quello che si impose nel Medioevo era un sistema policentrico e dinamico. Ecco alcuni punti storici da chiarire per capire le dinamiche attuali.
Gli storici del futuro ci diranno se siamo già entrati in una nuova competizione: ora fra Usa e Cina. Certamente si assiste all’emergere di nuove forme di controllo e difesa, che modificano il paradigma della sicurezza. Mettendo a rischio la cooperazione tra gli Stati.
Abbiamo assistito alle elezioni più partecipate della storia americana, e a quelle in assoluto più digital. Uno scontro acuito dalla personalizzazione e che potrebbe lasciare strascichi in una nazione lacerata, non solo a livello politico ma anche sociale.
Una questione che non tocca solo i redditi e la povertà, ma l’istruzione e la sanità. È giunto il tempo di iscrivere di nuovo l’imperativo della giustizia nel nostro vocabolario, in nome del grande progetto che è la transizione sociale ed ecologica.
La pandemia ha costretto molte città a trovare nuovi spazi per chi cammina o va in bicicletta. Lo smartworking poi riduce la domanda di trasporto e soprattutto le punte di omanda. Aumenta la consapevolezza dell’importanza di investire sul trasporto pubblico.
Perché, come ha denunciato il Papa, il libro religioso è ridotto alla marginalità, com’è evidente visitando gli scaffali delle librerie di una città italiana? Troppi testi devozionali e moraleggianti e il settore vende sempre meno. Cinque voci a confronto per uscire dal tunnel.
Le recenti accuse rivolte alla grande scrittrice americana sono frutto di un fraintendimento. Come dimostra la sua opera, la questione razziale è spesso al centro, ma non al primo posto. Le premevano la verità e l’apertura al mistero.
Non solo farsi prete o suora sono strade difficili da proporre ai giovani, ma anche la prospettiva del matrimonio cristiano. Pensare vocazionalmente induce a credere che la vita sia un’opportunità e un compito per costruire qualcosa di buono.
In tutto il mondo, dall’Asia all’America all’Europa, aumentano le tendenze repressive. In sempre più Paesi, fra cui l’India, l’autoritarismo rende la libertà di dissentire diffi coltosa. L’opposizione alla tirannia politica è ispirata dalle idee e dai libri.
La dimensione più straordinaria del progetto europeo non è nata come una conquista bellica, come una concezione economica o meramente politica. Grazie ai libri abbiamo conquistato la libertà d’espressione e l’umanesimo. Un patrimonio da salvaguardare.
Non solo l’insurrezione a Varsavia, ma in molte città dell’Est europeo, dalla Polonia alla Lituania, vi furono ribellioni contro i nazisti. E persino nei lager. Ecco una mappa che contraddice l’idea che gli ebrei si siano lasciati uccidere senza reagire.
Esiste ancora una chance per il pensiero creativo? Il dominio della mega-macchina, tipico della modernità iper-industriale e della società contabile, non lascia più spazio per creare cambiamenti scelti e voluti? Per un’ecologia dell’azione e dello spirito.
La letteratura per l’infanzia nel nostro tempo è in larga parte insignificante: pubblicizzata e descritta come oggetto di consumo, è diventata inoffensiva e scontata. Tornare a Jules Verne e al Capitano Nemo per lottare contro la disumanità del nostro tempo.
Un secolo fa si consumava l’ultimo atto della persecuzione scatenata dai turchi verso le minoranze cristiane dell’impero: armeni, greci e siriaci. Dopo il genocidio armeno del 1915 e la fine della prima guerra mondiale, la città venne messa a ferro e fuoco.