fbevnts A Natale la tecnologia non vale

A Natale la tecnologia non vale

21.12.2024

di Roberto Presilla

Al netto delle ossessioni per regali, feste e viaggi, il Natale rimane la festa familiare per eccellenza. Natale con i tuoi… recita l’adagio, e lo sanno bene compagnie aeree e ferroviarie, che grazie agli algoritmi fanno salire i prezzi dei trasporti per guadagnare di più sul viaggio di quanti – lavoratori o studenti – rientrano a casa per le “feste”.

In vista delle feste natalizie, negli USA si celebra il black Friday, ossia il primo giorno dopo il quarto giovedì di novembre, che sarebbe il giorno del Ringraziamento, Thanksgiving Day. Dal 2008 in questa data è stata istituita la festa dei nativi americani (Native American Heritage Day) e il loro contributo alla nazione, anche se molti nativi non appoggiano questa scelta.

Il black Friday rappresenta l’inizio della stagione natalizia per quanto riguarda le spese. Ad esso è seguito, nel 2005, il Cyber Monday, il lunedì dopo il Ringraziamento, che rappresenta il giorno in cui si “celebra” lo shopping online: quello del 2020 (30 novembre) ha battuto ogni record, registrando oltre 10 miliardi di dollari spesi in acquisti online.

Anche i consumi, insomma, seguono il trend tecnologico della smaterializzazione: va da sé che la maggior parte degli acquisti durante il ciber-lunedì sono di oggetti tecnologici. E questo non è che un aspetto di un più generale richiamo all’IA, termine che accompagna ormai ogni pubblicazione, conversazione o dibattito.

Così il nostro modo di pensare viene plasmato verso l’idea che il nostro vivere sia scisso tra la materia che fa da supporto e l’energia/informazione che ci rappresenta. In quest’ottica anche il corpo che siamo è solo un’interfaccia, qualcosa che ci rende visibili ad altri supporti e che contiene semplicemente il nostro software (vogliamo chiamarlo DNA?). In fondo non c’è molta differenza tra un umano, un animale, una pianta, un robot ecc.: sono tutte configurazioni di materia, che contengono una determinata quantità di informazione codificata in vario modo al proprio interno.

Di fronte allo sviluppo tecnologico il Natale cristiano può suonare incredibilmente arcaico. Questo non lo cancella nel discorso comune, lo depotenzia. C’è ancora posto per un racconto “fantastico”, una storia “edificante” che può esser utile a risvegliare sentimenti buoni o a incoraggiare a una riflessione etica. Già, perché nell’era della tecnologia siamo molto forti in etica.

Ma il Natale non è questo. È la memoria di un fatto: il fatto che Dio ha scelto di liberare l’uomo condividendone l’esistenza. Dio ci libera scegliendo la vita così come la viviamo noi: nascendo da una donna, crescendo fino a diventare adulto, calandosi nella vita e nella cultura del suo tempo.

Abbiamo sempre la tentazione, di matrice gnostica, di guardare a quello che viene definito il lato “spirituale” della vicenda, quello che dovrebbe parlare al nostro io immateriale per indicargli le azioni eticamente migliori. Ma il Natale cristiano è una festa storica, in cui celebriamo il fatto che la nostra esistenza di parolai è stata toccata dalla Parola. “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14): è andata proprio così, c’è stato un bambino che ha pianto a Betlemme e che è cresciuto con la sua famiglia.

E per farlo la Bibbia, non ancora ottimizzata da un algoritmo, ci racconta la genealogia di Gesù (Matteo) e altri episodi della sua infanzia, che ci riportano a una dimensione umana. Imperfetta, narrata in storie diverse non perfettamente armonizzate, che però si riferiscono a un fatto. Ci parla di un avvenimento in grado di dare senso a tutti gli altri avvenimenti. È questa la realtà del Natale, la sua concretezza. Mentre discutiamo la crescita esponenziale dell’IA o quello che ci aspetta nel nuovo anno, Gesù nasce ancora, la sua luce rischiara ancora le tenebre che pure tornano nella nostra vita. Siamo umani, e la nascita del Bambino Gesù è sempre il miracolo più grande.

Così concludeva un racconto il vecchio Guareschi: «E fra mille anni la gente correrà a seimila chilometri l'ora su macchine a razzo superatomico e per far cosa? Per arrivare in fondo all'anno e rimanere a bocca aperta davanti allo stesso Bambinello di gesso che, una di queste sere, il compagno Peppone ha ripitturato col pennellino» (Giallo e rosa). Buon Natale!

Roberto Presilla

Roberto Presilla è docente di Filosofia contemporanea presso la Pontificia Università Gregoriana ed è direttore del Forum delle Associazioni Familiari. Si occupa di questioni legate al significato e alla formazione della mentalità. Tra le sue pubblicazioni: Significato e conoscenza. Un percorso di filosofia analitica (2012). È membro della redazione della rivista dell'Università Cattolica "Vita e Pensiero".

Guarda tutti gli articoli scritti da Roberto Presilla
 

Array
(
    [acquista_oltre_giacenza] => 1
    [can_checkout_only_logged] => 0
    [codice_fiscale_obbligatorio] => 1
    [coming_soon] => 0
    [disabilita_inserimento_ordini_backend] => 0
    [fattura_obbligatoria] => 1
    [fuori_servizio] => 0
    [has_login] => 1
    [has_messaggi_ordine] => 1
    [has_registrazione] => 1
    [homepage_genere] => 0
    [homepage_keyword] => 0
    [insert_partecipanti_corso] => 0
    [is_login_obbligatoria] => 0
    [is_ordine_modificabile] => 1
    [libro_sospeso] => 0
    [moderazione_commenti] => 0
    [mostra_commenti_articoli] => 0
    [mostra_commenti_libri] => 0
    [multispedizione] => 0
    [pagamento_disattivo] => 0
    [reminder_carrello] => 0
    [sconto_tipologia_utente] => carrello
    [scontrino] => 0
    [seleziona_metodo_pagamento] => 1
    [seleziona_metodo_spedizione] => 1
)

Ultimo fascicolo

Anno: 2025 - n. 3

Iscriviti a VP Plus+

* campi obbligatori

In evidenza

Hiroshima e Nagasaki: la bomba ci inquieta ancora
Formato: Articolo | VITA E PENSIERO - 2025 - 3
Anno: 2025
È stato uno degli eventi più controversi del XX secolo ma di cui spesso si è persa la memoria. Ottant’anni dopo, alcune riflessioni sul significato di un atto di sterminio che ha segnato la fi ne della Seconda guerra mondiale ma anche l’inizio dell’era atomica.
Gratis

Inserire il codice per attivare il servizio.