Dagli accordi di Dayton, nel novembre ’95, il rapporto tra
l’Unione Europea e l’ex Jugoslavia resta problematico e incerto.
Eppure, è in quella regione volta a Oriente che passano alcune
direttrici essenziali per il nostro continente.
Consumatori frenetici e sempre in fuga, con l’ansia di non
cadere diventando a loro volta possibili prede: ecco la descrizione
degli uomini del nostro tempo, che ha cancellato le
aspettative di lunga durata e le domande di senso.
La tenuta della fede nel Vecchio Continente, il confronto con
l’islam e il peso crescente della religione in America sono alcune
delle prossime sfide, ma la vera posta in gioco è nel continente
asiatico, dove i cristiani sono meno del 3%.
Il «no» di Francia e Olanda al nuovo Trattato costituzionale
non costituisce soltanto un ostacolo al processo di riforma
dell’Unione Europea. Probabilmente, rappresenta anche il
segnale che una fase nella politica europea si è chiusa.
Dal Brasile all’Argentina, dal Sudafrica alla Cina, avanza un
approccio alle biotecnologie che scavalca il liberista Occidente.
Il rischio di un nuovo sfruttamento dell’essere umano.
E una sfida aperta per new global e missionari.
Per garantire efficacia agli aiuti occorre creare un contesto di
trasparenza e certezza giuridica muovendosi in un quadro il
più possibile condiviso tra governi, settore privato, società
civile. Gli “aiuti legati” e la fragilità del modello italiano.
La memoria di Ezio Tarantelli offre l’occasione per tornare a
riflettere sul tema di un nuovo (possibile) patto sociale. La sfida
è conciliare il bisogno di flessibilità con la necessità di garantire
ai giovani percorsi di vita non condizionati dalla precarietà.
Vi sono analogie tra l’antichità e il postmoderno? Un confronto
fra due studiosi del mondo classico che spazia dalla
pace all’integrazione fra i popoli, fino agli incontri-scontri tra
civiltà e religioni. E alle vecchie e nuove schiavitù.
La partecipazione religiosa non può essere considerata un
semplice fatto folkloristico. È il segno che prima, e più di altri,
i ragazzi hanno preso atto dell’incapacità delle sfere secolari
di contribuire alla produzione del senso esistenziale.
Enoch, Babele e Sodoma: le tre città di cui si parla all’inizio
dell’Antico Testamento sono il paradigma di una vicenda che
oggi tocca le megalopoli. Il rispetto dell’uomo e della natura,
ma anche il pericolo di nuove forme di idolatria e asservimento.
Per le scienze sociali e le scienze umane in Europa è l’ora della
svolta: il pericolo dell’omologazione al modello americano, ma
anche l’emergere positivo dell’ex Terzo Mondo, pongono nuove
sfide che devono essere colte superando l’eurocentrismo.
Una serie di iniziative pubbliche un po’ in tutto il Paese e il
moltiplicarsi di nuovi studi rilanciano l’importanza della cultura
classica ai fini della formazione. Una rilettura degli
Antichi e della loro valorizzazione da parte del cristianesimo.
Di recente, negli Stati Uniti, alcuni scienziati notoriamente
atei sono arrivati ad ammettere l’esistenza di un’Intelligenza
creatrice che ha dato vita al cosmo e all’uomo. Il caso più
eclatante e significativo è quello di Anthony Flew.
Aumentare la pubblicità e fare più profitti: sarà questo lo
scopo della futura televisione italiana? Come impedire che
tutto avanzi, a discapito di un miglioramento della qualità?
Alcune indicazioni per evitare scenari pericolosi.
A trent’anni dal primo film, un ritratto dell’impiegato più famoso
e frustrato d’Italia. «La Corazzata Potëmkin» imposta dal
capufficio acculturato e il nome che compare persino sui vocabolari
inglesi: luci e ombre della maschera di Paolo Villaggio.
Un protagonista non credente del dibattito culturale si confronta
con alcuni passaggi cruciali della storia della Chiesa e con
l’attualità delle polemiche intorno al rapporto tra cattolicesimo
e istituzioni, tra etica pubblica e religione privata.
Le politiche del neoliberismo hanno fallito, aggravando le disuguaglianze senza far crescere il benessere. Partivano da un falso concetto di libertà rinnegando i valori dell’Illuminismo. L’alternativa del “capitalismo progressivo” fra Stato, mercato e società civile.
Il dibattito promosso dalla rivista sulla cultura nel nostro Paese si conclude con alcune voci del mondo cattolico. In una fase di crisi evidente, esplosa durante la pandemia, come la Chiesa può continuare a parlare al Paese? E attraverso quale cultura?
La letteratura per l’infanzia nel nostro tempo è in larga parte insignificante: pubblicizzata e descritta come oggetto di consumo, è diventata inoffensiva e scontata. Tornare a Jules Verne e al Capitano Nemo per lottare contro la disumanità del nostro tempo.