Se nello scorso decennio gli errori strategici, militari e politici
degli Usa favorirono il ruolo geopolitico della repubblica islamica,
questa ora pare fare altrettanto. Ed entrambe le potenze, dopo
la “primavera araba”, sono più deboli che in passato.
A partire da un doloroso caso particolare, riflessioni sul valore
delle parole e della verità che diffondono, o talvolta celano. Perché
negare il massacro di un popolo (sia quello ebraico, armeno o altro
ancora) è esso stesso un crimine contro l’umanità.
La fede cristiana è ancora di casa negli States? La visione di
Tocqueville, che la riteneva centrale, pare cedere oggi all’indifferenza
e all’ignoranza. Ma dalla Chiesa cattolica in particolare
possono venire più cultura e forza morale.
Di fronte alla possibilità della scomparsa del genere umano per guerra nucleare o disastro ambientale, si fa avanti la tesi di una scelta intellettuale di non riprodursi (imitando Schopenhauer e Cioran). Ma occorre ribadire la legittimità dell’umano.
L’attuale modello di sviluppo, soprattutto in questa fase di crisi
globale, va rivisto perché amplifica gli squilibri e contrae debiti
con la natura. E non è sufficiente una delega alla tecnologia:
va riformulato il concetto di “sostenibilità”.
Dal 2008 la popolazione urbana ha superato quella rurale: nel
2050 arriverà a 6,4 miliardi su 9,2 miliardi del totale di individui.
Eppure, nonostante i rischi di nuove esclusioni e povertà,
la città di domani offre chance di sviluppo ed ecologia.
Nell’attuale crisi economica, la famiglia è un fortissimo ammortizzatore
sociale. Un’analisi che tocca il cosiddetto “familismo
amorale”, il capitale sociale e il rapporto tra radicamento
nei legami familiari e virtù civiche nei Paesi ricchi e poveri.
Regolamentare un mercato comporta la difficile scelta di
trovare il punto di equilibrio tra garanzie di qualità dell’offerta
e limitazioni della concorrenza. Il caso esemplare degli avvocati
dimostra però che le riforme del 2006 non sono state inutili.
Nonostante le differenze, scienza e teologia perseguono la ricerca
della verità e hanno vari elementi di parentela: entrambe si
muovono all’interno di ciò che si potrebbe chiamare razionalità
aperta. E non è vero che gli scienziati non hanno mai certezze.
L’Homo sapiens è solo la specie che, in alcune centinaia di
migliaia di anni, ha vinto nell’evoluzione dell’animale “uomo”,
in una filogenesi che lo rende uguale agli altri viventi? Qual è,
nei meccanismi di speciazione, il ruolo del fattore culturale?
All’inizio fu davvero rivoluzionaria. Ma ora il suo dialogo con
la società contemporanea appare compromesso da chiusure
individualistiche e settarie, e da un latente “complesso di
originalità”. Assistiamo al declino di un grande sistema di pensiero?
Una rassegna ben condotta dei testi epici, dall’antichità a
Cervantes, introduce concetti e funzioni narrative universali:
l’eroe, da Achille a Enea e Orlando; il viaggio; la conquista; la
passione amorosa. Temi contagiosi anche per i giovani d’oggi.
Lo spettacolo televisivo non mostra il dolore, ma intrattiene su
di esso, lo trasforma in chiacchiera e muta l’uomo in spettatore.
E così si afferma l’ignobile figura del compassionevole: la
passione per la sofferenza diventa una rendita visibile.
Dagli anni Novanta è un tema diffuso nella letteratura. Un itinerario
nello smarrimento di chi si sente condannato all’incertezza,
fra ribellioni, disillusione, stratagemmi di sopravvivenza. E
la furbizia di un “genere” che, inevitabilmente, è molto di moda.
I giovani sono sempre stati una risorsa ricca e abbondante nella
storia dell’uomo. Ma da qualche decennio questo non è più
vero. Nell’ultimo secolo gli under 15 si sono dimezzati. Mentre
abbiamo bisogno di più ragazzi e ragazze, e più di qualità.
Dormire sembra diventato sempre più difficile. E non bastano i sonniferi. Ma sonno e sogno, con i loro contenuti antropologici, simbolici e affettivi, compensano le patologie e i disagi propri del modello culturale e del sistema di potere della nostra epoca.
Le magie della scrittura aiutano a definire chi siamo. E a capire
che, in un’epoca in cui la vita appare sempre più difficile, se
ci sono poche chance di fare “veramente” ciò che vogliamo,
dobbiamo almeno cercare di fare “esattamente” ciò che vogliamo.
La letteratura per l’infanzia nel nostro tempo è in larga parte insignificante: pubblicizzata e descritta come oggetto di consumo, è diventata inoffensiva e scontata. Tornare a Jules Verne e al Capitano Nemo per lottare contro la disumanità del nostro tempo.
Un secolo fa si consumava l’ultimo atto della persecuzione scatenata dai turchi verso le minoranze cristiane dell’impero: armeni, greci e siriaci. Dopo il genocidio armeno del 1915 e la fine della prima guerra mondiale, la città venne messa a ferro e fuoco.