Come si può essere jihadisti? È l’interrogativo di fondo che percorre la riflessione di Julia Kristeva. Secondo la scrittrice e psicanalista francese non basta bombardare Daesh, incarcerare gli estremisti o promettere lavoro ai giovani disoccupati delle periferie. Piuttosto va dato un ruolo prioritario alla formazione, capace di rispondere al bisogno di credere e al desiderio di sapere degli adolescenti.
È questo uno fra i tanti contributi proposti dal numero 1/2016 di "Vita e Pensiero" che, ancora una volta, raccoglie commenti e interventi di molte personalità di spicco della cultura contemporanea.
Come gli approfondimenti di Philip Jenkins, professore presso la Pennsylvania State University, sulla scomparsa delle Chiese d’Oriente, cuore e anima della cristianità, e di Jean-Jacques Pérennès, direttore dell’École biblique et archéologique di Gerusalemmesui cristiani d’Egitto, fiaccole nella tormenta.
Passando dalla scena internazionale a quella nazionale, di particolare attualità risultano il forum sul finanziamento della politica e il ruolo delle fondazioni con gli interventi, tra gli altri, di Massimo D’Alema e Gaetano Quagliariella, e l’analisi sulle prospettive future del mercato dell’auto realizzata dagli economisti Andrea Boitani e Andrea Monticini.
C’è spazio anche per la filosofia, la letteratura, l’arte. A partire dal dialogo con il filosofo Evandro Agazzi alla breve riflessione sulla natura umana del cardinal Gianfranco Ravasi. Per continuare con il saggio di Silvano Petrosino sulla "letteratura carina" e la tendenza in voga tra gli scrittori di voler curare l’anima, e con il testo, quasi autobiografico, di Domenico Quaranta che racconta il suo approdo alla net art.
L’intesa faticosamente raggiunta nella capitale francese richiede responsabilità, non solo a livello di politica internazionale, ma anche all’interno delle mura domestiche della politica nazionale. E chiama in causa l’attenzione ai percorsi formativi.
Non basta bombardare Daesh, incarcerare gli estremisti o promettere di trovare lavoro ai giovani disoccupati delle periferie. Diamo un ruolo prioritario alla formazione, capace di rispondere al bisogno di credere e al desiderio di sapere degli adolescenti.
Templi inerti o realtà vive: l’Isis col suo fanatismo perseguita le comunità cristiane, perché nessuno se ne cura? Piangiamo la distruzione di artefatti storici, ma le Chiese che stanno scomparendo sono il cuore e l’anima della cristianità.
Tutto il Medio Oriente, Siria e Iraq in particolare, vede diminuire fortemente la presenza dei cristiani. Perfino in Libano l’equilibrio è sempre più precario. Solo in Egitto pare esservi una certa tutela. Ma alcune incognite rimangono.
C’è solo un braccio di mare che separa e unisce Italia e Albania, due Paesi legati da un rapporto storico di amicizia. Lo stesso che bagna la Siria, la Libia e l’isola di Kos e che potrebbe essere in futuro la sorgente d’acqua per una convivenza possibile.
Quanto accaduto a Capodanno in diverse città della Germania e non solo va considerato un attacco alla nostra civiltà e alla sua concezione della donna? Tre esperti si confrontano per un dialogo fra culture religiose reale e non ingenuo.
Dai grandi istituti culturali (come lo Sturzo e il Gramsci) che hanno avuto il compito di preservare la memoria storica del nostro Paese e delle sue tradizioni politiche alle fondazioni di “terza generazione”. Il modello italiano e quello tedesco.
Dopo il Dieselgate, consumi ed emissioni si possono ridurre incentivando veicoli ibridi e elettrici, in attesa della guida automatica. Già ora esiste un dispositivo che, collegando navigatore e apparato elettronico di controllo al motore, blocca la velocità.
L’Enciclica Laudato si’ svela le radici antropologiche della crisi confutando il paradigma tecnocratico per proporre una conversione all’ecologia integrale, basata sul riconoscimento della natura come creazione, dono all’uomo e fonte della sua responsabilità per la custodia del creato.
A differenza del diffuso scientismo, resta l’unica disciplina in grado di affrontare il significato delle cose e della realtà. Ma per essere contemporanea non può evitare di confrontarsi seriamente con l’aspetto scientifico e tecnologico del nostro mondo.
Un concetto che viene da lontano, i cui contenuti sono sempre più oggetto di dibattito. Se la vecchia metafisica non resiste più, è possibile individuare nel personalismo di Lévinas, Mounier, Buber e Ricoeur una visione dialogica e relazionale.
Ci sono scrittori che insistono nel voler nutrire o curare l’anima e lettori che cercano nella narrativa un conforto. Ma è una tendenza del mercato editoriale che in realtà può finire per avvelenare sia l’anima sia la letteratura.
Alle intense e storiche relazioni tra il mondo giuridico e quello letterario e all’«inesauribile interrogazione» che ne scaturisce si dedicano da tempo corsi accademici e studi scientifici, con esiti di straordinario interesse culturale, sociale e pratico.
Una rilettura dei Tableaux parisiens, l’epilogo mai terminato dei Fiori del male: l’estrema dichiarazione d’amore alla sua città sempre sospesa tra fango e oro, angeli e demoni. Doveva essere la Divina Commedia del grande poeta francese.
Negli ultimi tempi la rete pullula di false notizie. Un fenomeno definito dagli studiosi di “informazione demediata”, in quanto aggira la funzione della verifica svolta dall’editore. E che rimanda al classico problema del rapporto tra libertà e controllo.
Per il grande autore di fantascienza Arthur C. Clarke ogni tecnologia sufficientemente evoluta è indistinguibile dalla magia. Con il nuovo sviluppo della rete assisteremo all’esplosione degli oggetti connessi. Un fenomeno non solo da subire.
È una pratica che ha avuto successo in Australia: il governo riacquista le armi da fuoco dai cittadini. Assieme a una legislazione restrittiva della loro vendita, può contribuire a limitare l’enorme costo sociale della loro disponibilità tra i civili.
Viviamo in un mondo connesso da reti di comunicazione e voli low cost, dove la politica parla attraverso i social media, la guerra si fa con i droni, l’economia si fonda su processi smaterializzati. Ed è per questo motivo che una produzione artistica non può prescinderne.
Le politiche del neoliberismo hanno fallito, aggravando le disuguaglianze senza far crescere il benessere. Partivano da un falso concetto di libertà rinnegando i valori dell’Illuminismo. L’alternativa del “capitalismo progressivo” fra Stato, mercato e società civile.
Il dibattito promosso dalla rivista sulla cultura nel nostro Paese si conclude con alcune voci del mondo cattolico. In una fase di crisi evidente, esplosa durante la pandemia, come la Chiesa può continuare a parlare al Paese? E attraverso quale cultura?
La letteratura per l’infanzia nel nostro tempo è in larga parte insignificante: pubblicizzata e descritta come oggetto di consumo, è diventata inoffensiva e scontata. Tornare a Jules Verne e al Capitano Nemo per lottare contro la disumanità del nostro tempo.