Sono due dibattiti sul futuro delle religioni (e del cristianesimo in particolare) e sul ripresentarsi dei confini in Europa i due punti focali del nuovo numero di "Vita e Pensiero". Nel primo caso si confrontano il filosofo Jean-Luc Marion, l'islamologo Olivier Roy e il teologo Pierangelo Sequeri, mentre sulla questione delle frontiere che rievocano l'impero romano scrivono il filosofo Sergio Givone, la storica Cinzia Bearzot e il geografo Franco Farinelli. Da parte sua la filosofa Laura Boella interviene sulla funzione dell'empatia in tempi di rabbia come i nostri. Da segnalare, sempre sull'Europa, l'editoriale di Franco Anelli sul ruolo delle università, mentre sulla letteratura spiccano le riflessioni di Alberto Manguel e Alfonso Berardinelli.
Attraverso un’azione educativa diffusa, i nostri atenei devono concorrere a far sì che la sensibilità europea non venga meno. Rivolgendosi a coloro che si sentono lasciati indietro e cercano rifugio dietro le barriere delle antiche frontiere.
Il maestro di Vinci è stato l’ultimo grande rappresentante di un mondo fondato sull’unità del sapere e sulla circolazione delle conoscenze, prima del processo di specializzazione che ha portato alla cosiddetta separazione delle “due culture”.
Oggi paiono prevalere i segnali anti-empatici, dal movimento #MeToo ai gilet gialli francesi. Ma l’empatia, nelle sue varie forme, può aiutarci ad accettare meglio le nostre paure e i nostri desideri di rivalsa, trasformandoli in qualcosa di costruttivo.
Siamo in contatto da secoli (assai più che con l’America) ma non ci conosciamo. Le lenti con cui guardiamo il continente nero sono appannate o dai nostri sensi di colpa o dal razzismo, ma entrambe sono visioni caricaturali. Un’alterità radicale in cui immergersi.
La vicenda degli ebrei provenienti dai Paesi a maggioranza islamica e migrati in Israele dimostra che la coesione basata sul fattore religioso non sempre garantisce una pacifica integrazione. Anche oggi vi sono casi di razzismo verso gli ebrei orientali.
Se all’interno dell’impero romano i confini erano aboliti e non c’erano barriere, verso l’esterno delimitavano il deserto: al di fuori c’erano i barbari, gli stranieri. Siamo tornati a quei tempi? Un filosofo, una storica e un geografo a confronto.
Un bilancio di una realtà che si pone come un ibrido tra mercato e reciprocità. E che può portare alla nascita di nuove comunità economiche, muovendosi in direzione opposta rispetto alla mercantilizzazione delle nostre società. Il punto dolente dei riders.
Si diffonde l’idea che la circolarità materiale faccia bene all’economia. Ma il suo risultato è soprattutto ambientale. E la circolarità come conservazione di valori può riguardare risorse immateriali come la conoscenza produttiva.
In una società secolare in cerca di valori, penalizzare o espellere il fatto religioso può significare cadere preda dei bracconieri del fondamentalismo. Il ritorno delle religioni e il dilemma dei cattolici oggi in Europa, sospesi fra identità e comunione.
A partire da un saggio provocatorio, La letteratura circostante di Gianluigi Simonetti, una disamina della salute attuale della narrativa italiana. Sempre più costruita sul modello dell’intrattenimento. E la critica diventa sempre più un’intrusa.
Mentre il mercato dell’ebook ristagna, il fatturato degli audiolibri negli ultimi anni è stato sempre in crescita, anche in Italia. Si ascoltano per rilassarsi prima del riposo notturno, ma anche mentre si fanno lavori domestici, si cucina, si fa attività fisica.
Nato nel 2006 in Canada, è forse oggi il principale spazio di pubblicazione libera e lettura nella rete: mezzo miliardo di storie caricate al giorno. Ne nasce un fenomeno di scrittura collaborativa e partecipativa, che a volte approda alla pubblicazione.
Il rapporto fra uomo, natura e cultura è ridiscusso da vari studiosi. C’è chi parla della cultura della cavia, del cane, della scimmia, operando un livellamento dell’uomo all’animale. E si dà spazio alla manipolazione e persino all’annientamento dell’umanità.
Nell’epoca degli smartphone si ha l’impressione che il potere dei neuroni del pensiero sia andato in minoranza, sostituito dal potere dei neuroni del movimento. Ma senza l’abitudine alla conversazione, alla riflessione e alla discussione non c’è futuro.
Nessun affresco medievale sui vizi e sulle virtù rappresenta la corruzione. Un male senza volto, che a volte si presenta come “apparenza di bene” e una faccia da santarellino. Il segno dell’immanenza perfetta, come ci insegna spesso l’attuale pontefice.
Nel 1994 nascevano «Terre di Mezzo», «Scarp de’ tenis», «Vita» e «Redattore sociale»: per la prima volta si affacciava un modo diverso di fare giornalismo, per colmare un vuoto e raccontare il mondo dell’emarginazione. Il fenomeno dei “preti di strada”.
Un libro diventa un libro diverso ogni volta che lo leggiamo. Ma sarebbe un errore pensare che leggere sia un’attività meramente ricettiva. Per farlo i lettori devono rendere propri i libri. Viaggio nel mondo del libro, il solo capace di darci un pensiero profondo.
La letteratura per l’infanzia nel nostro tempo è in larga parte insignificante: pubblicizzata e descritta come oggetto di consumo, è diventata inoffensiva e scontata. Tornare a Jules Verne e al Capitano Nemo per lottare contro la disumanità del nostro tempo.
Un secolo fa si consumava l’ultimo atto della persecuzione scatenata dai turchi verso le minoranze cristiane dell’impero: armeni, greci e siriaci. Dopo il genocidio armeno del 1915 e la fine della prima guerra mondiale, la città venne messa a ferro e fuoco.