L’incendio di Notre-Dame e il più recente a Nantes hanno riportato l’attenzione su quelli che sono storicamente i luoghi simbolo della memoria e della civiltà del Vecchio Continente. Stanno forse morendo? L’attualità dell’appello di Proust del 1904.
Nel mondo globale, dove risiede la legittimità della politica? Può forse trovarsi nell’Europa? Ed esiste ancora un futuro per gli spazi nazionali? Un dibattito a tre voci su una questione niente affatto scontata, oltre il politicamente corretto.
Costruendo l’immagine liberale del mondo, Hobbes e Locke dipinsero un’umanità dominata dalla brutale ricerca dell’interesse individuale. Ma oggi la società è caratterizzata da una costante cooperazione. E la concezione liberale imbocca un inevitabile declino.
La crisi sanitaria ha provocato una spinta recessiva a livello continentale, per la prima volta dopo 25 anni. Acuita dalle agenzie di rating che hanno declassato dieci nazioni. Va risolta la questione del debito: condono o conversione in valuta locale?
In Italia abbiamo visto all’opera tre modelli organizzativi dominanti: quello centrato sull’ospedale, quello centrato sul territorio e quello che prevede una risposta combinata tra ospedale e territorio. Il primo ha funzionato meno rispetto agli altri due.
Dopo alcuni mesi di immobilismo dell’Europa, faticosamente si è approdati a un accordo sul debito comune. Alcuni dati sulla spesa pubblica e sul deficit aiutano a smascherare la presunta superiorità morale dei Paesi del Nord su quelli del Sud.
La pandemia ha devastato l’economia e distrutto il lavoro. Per ripartire si tratta di affrontare seriamente il discorso delle relazioni industriali. Imprese e sindacato sono chiamati a “detemporalizzare” la propria azione. Ecco come e con quali effetti positivi.
Le due teorie dello stato di eccezione e dell’immunità di gregge si sono rivelate inefficaci. Appartengono a una filosofia della necessità (e non della libertà) che predica l’abbandono al destino. L’unica risposta è nella responsabilità e nella condivisione.
Il dramma che il Coronavirus ha scatenato sul nostro pianeta fa riemergere anche nelle menti dei più distratti, accentuandolo, il problema o, se vogliamo, il mistero del male – del male che si abbatte sull’uomo, come nel caso dei terremoti o delle pestilenze.
Ridotto ad apparire come il braccio spirituale degli Stati e a offrire loro la sua garanzia morale, il cristianesimo si è trovato di fronte al rischio di una disfatta spirituale. Invece questa è l’occasione non per battersi il petto ma per rinnovarsi.
Solo avendo a mente qual è il senso della scuola si potrà capire – lavorando sul modo di fare lezione, di fare interagire gli alunni, di pensare gli spazi (anche all’aperto) e i tempi – come tenere insieme il diritto alla salute e il diritto all’istruzione ed evitare un irrigidimento didattico.
Negli ultimi secoli, in ambito cattolico, il richiamo al silenzio è andato via via affievolendosi, ma mentre molti monasteri e conventi stanno chiudendo per mancanza di vocazioni, cresce il numero di coloro che si sentono chiamati a intraprendere cammini interiori.
La nuova tendenza pretende che il lato oscuro della storia possa essere cancellato e rimosso. Non si tratta di invocare pacificazioni posticce, né di suggerire ambigue equivalenze tra vittime e carnefici. Ma la memoria storica non si alimenta del vuoto.
Chi lo ritiene un guru, chi un grande pensatore laico: l’uscita dell’opera omnia ristabilisce la sua appartenenza alla Chiesa, anche dopo la condanna che dovette subire. E fa risaltare la sua visione anticipatrice, dal ruolo del sacerdote al valore del silenzio e della preghiera.
Educazione, civiltà, senso del passato: il settimo centenario della morte del Sommo Poeta è l’occasione di riflettere sull’uso dei classici da parte del potere. Attraverso due grandi personaggi del ’900, la filosofa spagnola e lo scrittore prigioniero ad Auschwitz.
Nei mesi scorsi musei, gallerie, fiere e singoli artisti si sono reinventati grazie alla rete offrendo una miriade di eventi per incontrare il pubblico. L’arte digitale ha confermato il suo ruolo di avanguardia nella sperimentazione di pratiche e linguaggi.
Cantata mirabilmente negli anni Sessanta da Jannacci, la periferia delle grandi città è diventata luogo di conflitti latenti, di legami privi di qualità etiche, di emancipazioni irrealizzabili soprattutto per le giovani generazioni. Appunti per una dignità possibile.
La consueta polemica estiva sullo stipendio dei conduttori Tv (da Fazio a Conti alla Clerici) è lo spunto per qualche considerazione: produrre un’ora di fiction è in genere più costoso che produrre un’ora di intrattenimento. Alcuni esempi significativi.
Sempre meno persone sono capaci di lettura profonda e soffrono di ridotte capacità di comprensione e uso del ragionamento astratto. Con il suo gioco dialettico di lettura/scrittura, è il mezzo con il quale possiamo diventare pienamente coscienti.
Il nome del presidente dell’Eni è tornato alla ribalta come uno degli artefici del boom italiano. Ma per capire la sua figura occorre una prospettiva più ampia, ideata e condivisa da intellettuali cattolici. La partecipazione alla esistenza contro il nazifascismo.