Il Belgio dedica il 2020 all’artista autore del polittico di Gand. L’Agnello mistico raffigurato è quello dell’ultimo libro della Bibbia. La sfida del vivere insieme, fra giardino e città, e la visione della fine dei tempi, quando tutto sarà risanato.
Si va dalla banalizzazione alla negazione della Shoah, con gesti di intimidazione e violenza che toccano molti Paesi occidentali. E che nell’Est europeo e nei Paesi arabi assumono toni parossistici. Un fenomeno di odio che esplode soprattutto su internet.
Lo scontro che sta dilagando in tutto il Medio Oriente allargato sembra solleticare l’idea che gli imperi, basati su di una visione hobbesiana della politica estera, stiano tornando. Cosa c’è dietro la rentrée di Russia e Turchia in quello scenario.
Tutto cominciò con Giorgio III, nel Settecento, che mutò il volto della monarchia britannica, non più espressione del potere ma con un ruolo più cerimoniale e patriottico. Un sentimento d’appartenenza che va oltre gli scandali e sancito dal boom di The Crown.
Grazie alla sua identità plurale, al suo multilinguismo, alla sua cultura dei diritti delle donne e del singolo, il patrimonio europeo potrebbe essere una risposta ai ripiegamenti identitari, al declinismo e alla crisi ambientale. Fare i conti con l’Europa post-totalitaria.
Il tempo che viene deve essere quello di un rapporto ragionato, meditato, perplesso e tuttavia creativo con lo strano destino che pone un pianeta sconcertato, senza più Oriente né Occidente, di fronte alla necessità di reinventare (per non dire ricreare) se stesso. Una scommessa di civiltà.
Il cristianesimo è una religione di migranti e la nuova migrazione dal Sud al Nord del mondo interroga i cattolici. Si tratta di superare i vecchi e profondi confi ni religiosi del Vecchio Continente: una spinta ecumenica può dare nuove chance all’unità europea.
Il rapporto con l’Occidente e il cambiamento del modello di crescita, nonché la necessità di riorganizzare la globalizzazione: due economisti a confronto. Emerge l’idea del federalismo a 60 anni dall’indipendenza di molte nazioni del continente.
Il gap fra uomini e donne è ancora evidente, ma secondo ricerche recenti queste ultime sono tutto sommato più soddisfatte. Hanno meno aspettative e propensione alla competitività. Decisiva la possibilità di conciliare impegni famigliari con responsabilità lavorative.
Qualità della vita e relazioni sociali: sono due elementi fondamentali per garantire maggiore longevità. In un continente che invecchia sempre più, con l’Italia al primo posto, crescono le aziende che si occupano dei dipendenti più anziani. Ecco alcuni esempi.
L’uso massiccio delle statistiche condiziona la nostra esistenza. A partire da un saggio di Jerry Muller, una discussione che ci invita a una corretta cultura dei numeri, utilizzandoli intelligentemente per formare il nostro giudizio sulle cose.
È diventato sempre più difficile immaginare la vita dopo la vita: non sappiamo dove comincia il “cielo” né dove fi nisce e neppure bene cosa sia. Se Gesù non fosse risorto non sapremmo nulla dell’Aldilà. Un Aldilà che comprende anche i nostri corpi.
La tradizionale separazione tra le “due culture” ha provocato una competizione inutile e controproducente e non è per niente giustificata in termini razionali. I nuovi studi sul linguaggio e sul cervello ci spiegano perché. Verso una nuova forma del sapere.
Le più recenti acquisizioni della fisica e dell’astrofisica lasciano intatta una domanda che non è scientifica: perché l’universo è così accuratamente predisposto alla nostra esistenza? Le diverse posizioni di credenti, atei e agnostici.
Alla perenne ricerca della verità e delle sue aporie, il filosofo morto a gennaio non ha dato vita a un sistema chiuso, giungendo di recente a conclusioni vicine alla teologia. Senza irenismi o facili concordismi, forse va ripensata la condanna della Chiesa.
Perché far nascere in un mondo dominato dalla violenza? Sulla scia dei greci, Hannah Arendt, testimone del male totalitario, così si interroga nella sua opera. In un’epoca di denatalità, occorre ritrovare il vero senso dell’accoglienza della vita.
Questo è il tempo dei pensieri draconiani, delle violenze inaudite, delle solidarietà francescane, ma poi il pensiero, quando deve schierarsi, rimane timido e incerto. Siamo nella notte bianca della cultura. E la religione non può ridursi a patetica simildevozionalità.
Rispetto a quella europea, la narrativa nordamericana è più attenta alla dimensione religiosa. A partire da Faulkner fi no a Toni Morrison e Marilynne Robinson. Il Vecchio Continente si mostra più vacillante e scettico. La riscoperta francese con Houellebecq e Carrère.
Molti fattori portano al successo o al fallimento dei movimenti religiosi, dalla demografia al clima, ma la storia religiosa del mondo può essere compresa poco senza riferirsi alle realtà imperiali. Un’eredità che riguarda cristianesimo, islam, buddhismo e induismo.