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Carlo III ha aspettato pazientemente il suo turno. E, se si guarda oltre il pettegolezzo, si presenta al trono con una preparazione e una sensibilità fuori dal comune. C’è di più in lui, come recita il motto della scuola che ha frequentato.

La ricorrenza del 25 aprile ci ricorda la lotta di liberazione e la storia di un Paese che è rimasto libero. Il prima e il dopo hanno un senso, però, solo se ci ricordiamo che la storia chiede scelte tragiche.

In Gesù davvero la Parola si è fatta carne, ha lasciato un segno con il suo corpo fino al silenzio in croce. Il pentimento di fronte al Crocifisso è la via per la verità, che porta a un cuore puro e capace di testimonianza coerente.

L’arte di Bill Viola, “perfezione” e “ortodossia”, dal punto di vista di un altro artista, innamorato del corpo che “si disgrega”, nella “imperfetta perfezione di un cammino già compiuto”.

Quanto messo in atto oggi in Ucraina ricorda da vicino lo Holodomor, la grande carestia pianificata da Stalin. I parallelismi tra quanto successe quasi cento anni fa e la cronaca di questi giorni.

La promessa di Milano, la sua forza attrattiva vacilla di fronte alla realtà dei costi, dell’insicurezza, dell’inquinamento. “Finalmente si torna a discutere di Milano, facciamo in modo che non restino solo le parole.”

La notte degli Oscar rinnova il mito del cinema, tra nostalgia e dissacrazione, tra le storie dei protagonisti e le grandi avventure. Il futuro dipende dal botteghino o dalle distribuzioni in streaming? Staremo a vedere…

In che modo celebrare i dieci anni di pontificato di Papa Francesco? Guardando al Giubileo del 2025, che potrebbe segnare la via della fede nel nuovo millennio, a partire dall’esperienza della misericordia di Dio.

ChatGPT presenta al grande pubblico l’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Che però non è così brava: occorre dar prova di maggiore intelligenza elaborando un giudizio critico su questa tecnologia.

L’evento nazional-popolare per eccellenza si reinventa ogni anno, raggiungendo ormai un profilo “istituzionale”. Ma senza mutare davvero natura: Sanremo cambia sempre, gattopardescamente, rimanendo uguale a se stesso.
